06 febbraio 2014

Il Passante Nord è come il gioco dell'oca

Il Comunicato congiunto Provincia Regione Comune annuncia che:

Passante nord"A seguito dell'incontro con il  Ministro delle Infrastrutture, On Maurizio Lupi,  il Presidente della Regione Emlia-Romagna Vasco Errani, la Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, del Sindaco di Bologna Viginio Merola, dell'Amministratore Delegato di ASPI Giovanni Castellucci, si è convenuto sull'importanza della realizzazione del Passante Nord di Bologna quale infrastruttura d'interesse nazionale per il traffico di attraversamento del nodo bolognese e per risolvere in modo decisivo la congestione dell'attuale sistema tangenziale ed i relativi aspetti ambientali."

Sono tornati alla carica .... questo di seguito il mio commento:

"E' di oggi la notizia del nuovo accordo per la costruzione del Passante Nord, non più quello da 40 KM, non più quello da 32 KM, ma uno da 39 KM. Non ho nulla di cui essere contenta. Siamo di fronte all'ennesimo spreco di denaro pubblico, l'ennesimo vergognoso consumo di suolo, per un'opera inutile a ridurre il traffico sul nodo bolognese. No Comment."


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Questo di seguito il comunicato del Comitato per alternativa al passante Nord

Bologna li 03/02/2014 – Comunicato stampa del Comitato vs Passante Nord, proponente alternativa
Passante Nord, infrastruttura concepita e imposta a suon di “bugie”, si tenta… un parto “carbonaro”??

E’ veramente ridicolo che mentre si sta approvando la nuova legge regionale sul consumo di suolo si tenti l’ennesimo colpo di mano “sotterraneo” per imporre in extremis il Passante Nord. Un mostro di asfalto lungo 38 km che dovrebbe correre a nord di Bologna consumando irreversibilmente 800 ettari di territorio agricolo pregiato, oltre ad sottrarne altre migliaia alle colture di qualità.
Purtroppo questa non è un’eccezione. Da lungo tempo Provincia e Regione predicano in un senso e razzolano nell’altro. La LR 20 e i due strumenti urbanistici principali PTCP e PTR ne sono un esempio. Nel PTCP, dopo aver constatato acriticamente il fallimento della pianificazione precedente, si propone come soluzione “sostenibile” un consumo imponente di suolo agricolo per nuovi insediamenti e nuove strade. Il tutto imperniato sul Passante Nord come asse portante della nuova urbanizzazione. Il PTR rincara la dose: all’insegna della massima “sostenibilità” si prevede in pochi anni un aumento del 20% della popolazione e quindi del consumo di un territorio già ben oltre i criteri limite oggi emergenti in tutto il mondo.
Come se non bastasse gli artefici di questa pianificazione cercano di negare anche i dati di fatto parlando di “diverso uso” del suolo agricolo anziché di “consumo” o addirittura, come per il nuovo Centro sportivo del BFC a Granarolo dicendo che si tratta di “riqualificazione”, come se l’agricoltura fosse un’attività degradante.
Purtroppo oggi abbiamo già esempi concreti e tangibili del totale fallimento della politica del territorio in Provincia di Bologna, dove l’urbanizzazione esasperata è sfuggita al controllo raggiungendo una percentuale di suolo occupato insostenibile. La distribuzione delle zone produttive ha generato una mobilità caotica e priva di un adeguato servizio di trasporto pubblico. Si sono impermeabilizzati migliaia di ettari di suolo agricolo che hanno perso la loro fondamentale funzione di assorbimento e riduzione della velocità delle acque con le conseguenze “ben note”.
Il Passante Autostradale Nord di Bologna rappresenta l’emblema, tutto negativo, che una politica superata e lontana dalla gente sprecona e lontana dal contesto reale ha voluto imporre a colpi di maggioranza ignorando proposte alternative ben più valide, rapide ed economiche; una scelta infrastrutturale di pochi, presentata con obiettivi diversi, con bugie verso i propri elettori ormai tutte smascherate. Dopo oltre 10 anni di pasticci e rappezzamenti del progetto per coprire gli errori e aggirare le norme europee, non si intravvede alcuna cenno di autocritica: si insiste in spregio al buon senso con trattative di tipo “carbonaro”.
Una Giunta Regionale, una Giunta Provinciale che rincorrono un Passante ormai privo di tutte le virtù taumaturgiche iniziali ma richiesto dal partito del mattone, un partito che non porta ricchezza, ma le drena e che tanti guasti ha causato e sta causando al territorio che solo la crisi economica è riuscita a fermare.
Per il nuovo corso PD è indubbiamente un banco di prova, riuscire a portare la discussione fuori dalle stanze di Via RIVANI, proprio in questi giorni dove sono in programma nuovi incontri “carbonari” per tentare di partorire il mostro Passante omettendo di dire ai Bolognesi:
  • Sarebbe a 2 e non 3 corsie
  • Resterà l’autostrada al centro della tangenziale
  • non si ridurrà l’inquinamento e si avrà tangenziale a pagamento
  • non è vero che il sovra pedaggio finanzierà il trasporto ferroviario metropolitano
  • costituirà una barriera nel delicato equilibrio idrogeologico a nord già devastato da casse di espansione, un danno in aggiunta al danno dell’urbanizzazione.
E’ ora di staccare la spina a questa minoranza politica, nel paese ed in regione, che ostinatamente vuole dare alla città l’ultimo sfregio, un regalo alla politica del mattone a cui dovremo cominciare a chiedere i danni politici ed economici. Bisogna riannodare il dialogo con la cittadinanza e ritornare al pubblico interesse con concorsi di idee reali, frutto di un confronto aperto.
Nuovo segretario del PD regionale e nuovo presidente di Provincia sono una occasione da non perdere per il rilancio della città e della Regione che sta toccando con mano, purtroppo, troppe parole, tante illusioni ed opere utili ferme da decenni, una waterloo.

Gianni Galli e Severino Ghini
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Dal sito La Stefani un interessante articlo riassuntivo:

Passante, rimangono i dubbi sulla gara d’appalto

By | on 5 febbraio 2014 | 0 Comment
Il Passante Nord passa, i nodi rimangono.  L’accordo raggiunto ieri sera tra ministero, enti locali e società autostrade non dipana le perplessità su chi dovrà realizzare una ‘bretellona’ lunga 39 km, destinata ad attraversare i comuni della bassa bolognese. La questione più controversa riguarda la gara d’appalto. Secondo le direttive comunitarie ogni nuova opera andrebbe assegnata con bando di gara europeo. Il coinvolgimento diretto di Società Autostrade -che finanzia il progeto con 1.4 miliardi di euro- sembrerebbe smentire però nei fatti questa condizione.
Il ministero delle infrastrutture, nella nota diffusa ieri sera, non ha precisato circa i dubbi sul ruolo di Autostrade, ricordando solo che il progetto «è pienamente coerente con le indicazioni a suo tempo ricevute dalla Commissione (Europea) stessa».
A voler andare fino in fondo é Legambiente, che in una nota fa sapere di volere «proseguire nella battaglia anche in sede europea». Per l’associazione ecologista «appare evidente che le pressioni politiche abbiano convinto la società Autostrade a realizzare il passante Nord nella versione lunga 39 chilometri: un’opera in cui la stessa società si é espressa in maniera negativa, reputandola inutile a causa del progressivo diminuire dei flussi di traffico».
Nel frattempo, nel territorio si rianima il dibattito. I sindaci di Argelato, Andrea Tolomell,i e  di Castenaso, Stefano Sermenghi, hanno in mattinata confermato le perplessità via social network. «Sarei curioso di sapere -scrive Tolomelli- cosa ne pensa la Commisisone Europea: anni fa bocciò il tracciato da 40 km, oggi autorizza un tracciato lungo 39?». Il consigliere Regionale renziano Giuseppe Paruolo, originario di Granarolo nell’Emilia, si mostra sollevato circa l’archiviazione del cosiddetto ‘passantino’, un percorso dal raggio più stretto, economicamente più sostenibile e in grado di aggirare il bando europeo. «E’ ancora presto per dare un giudizio, ma almeno non si parlerà più di tracciato corto» ha commentato l’ex vicesindaco di Bologna. Andrea Defranceschi, consigliere regionale M5S definisce l’accordo romano «una rianimazione», e commenta: «Sarebbe come se nel 2014 una famiglia stanziasse un budget enrome per comprarsi -nel 2030- un registratore Vhs o un mangianastri, convinta che allieterà le serate in famiglia…».
Ad essere particolarmente soddisfatti sono invece i costruttori. «Siamo soddisfatti per il lavoro svolto da parte delle istituzioni, a cui non abbiasmo mai fatto mancare il nostro sostegno e stimolo», sottolinea Luigi Amedeo Melegari, presidente di Ance Bologna. «Un ringraziamento particolare -continua- va al Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, che alla nostra assemblea di novembre ci aveva assicurato che avrebber risolto il problema entro gennaio». Quanto agli secenari occupazionali Melegari prevede in impegno «di circa 500 persone per due o tre anni».

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