"A seguito dell'incontro con il Ministro delle Infrastrutture, On Maurizio Lupi, il Presidente della Regione Emlia-Romagna Vasco Errani, la Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, del Sindaco di Bologna Viginio Merola, dell'Amministratore Delegato di ASPI Giovanni Castellucci, si è convenuto sull'importanza della realizzazione del Passante Nord di Bologna quale infrastruttura d'interesse nazionale per il traffico di attraversamento del nodo bolognese e per risolvere in modo decisivo la congestione dell'attuale sistema tangenziale ed i relativi aspetti ambientali."
Sono tornati alla carica .... questo di seguito il mio commento:
"E' di oggi la notizia del nuovo accordo per la costruzione del Passante Nord, non più quello da 40 KM, non più quello da 32 KM, ma uno da 39 KM. Non ho nulla di cui essere contenta. Siamo di fronte all'ennesimo spreco di denaro pubblico, l'ennesimo vergognoso consumo di suolo, per un'opera inutile a ridurre il traffico sul nodo bolognese. No Comment."
_______________________________________________________________
Questo di seguito il comunicato del Comitato per alternativa al passante Nord
Bologna li 03/02/2014
– Comunicato stampa del Comitato vs Passante Nord, proponente
alternativa
Passante Nord,
infrastruttura concepita e imposta a suon di “bugie”, si tenta…
un parto “carbonaro”??
E’ veramente
ridicolo che mentre si sta approvando la nuova legge regionale sul
consumo di suolo si tenti l’ennesimo colpo di mano “sotterraneo”
per imporre in extremis il Passante Nord. Un mostro di asfalto lungo
38 km che dovrebbe correre a nord di Bologna consumando
irreversibilmente 800 ettari di territorio agricolo pregiato, oltre
ad sottrarne altre migliaia alle colture di qualità.
Purtroppo questa non è
un’eccezione. Da lungo tempo Provincia e Regione predicano in un
senso e razzolano nell’altro. La LR 20 e i due strumenti
urbanistici principali PTCP e PTR ne sono un esempio. Nel PTCP, dopo
aver constatato acriticamente il fallimento della pianificazione
precedente, si propone come soluzione “sostenibile” un consumo
imponente di suolo agricolo per nuovi insediamenti e nuove strade. Il
tutto imperniato sul Passante Nord come asse portante della nuova
urbanizzazione. Il PTR rincara la dose: all’insegna della massima
“sostenibilità” si prevede in pochi anni un aumento del 20%
della popolazione e quindi del consumo di un territorio già ben
oltre i criteri limite oggi emergenti in tutto il mondo.
Come se non bastasse
gli artefici di questa pianificazione cercano di negare anche i dati
di fatto parlando di “diverso uso” del suolo agricolo anziché di
“consumo” o addirittura, come per il nuovo Centro sportivo del
BFC a Granarolo dicendo che si tratta di “riqualificazione”, come
se l’agricoltura fosse un’attività degradante.
Purtroppo oggi abbiamo
già esempi concreti e tangibili del totale fallimento della politica
del territorio in Provincia di Bologna, dove l’urbanizzazione
esasperata è sfuggita al controllo raggiungendo una percentuale di
suolo occupato insostenibile. La distribuzione delle zone produttive
ha generato una mobilità caotica e priva di un adeguato servizio di
trasporto pubblico. Si sono impermeabilizzati migliaia di ettari di
suolo agricolo che hanno perso la loro fondamentale funzione di
assorbimento e riduzione della velocità delle acque con le
conseguenze “ben note”.
Il Passante
Autostradale Nord di Bologna rappresenta l’emblema, tutto negativo,
che una politica superata e lontana dalla gente sprecona e lontana
dal contesto reale ha voluto imporre a colpi di maggioranza ignorando
proposte alternative ben più valide, rapide ed economiche; una
scelta infrastrutturale di pochi, presentata con obiettivi diversi,
con bugie verso i propri elettori ormai tutte smascherate. Dopo oltre
10 anni di pasticci e rappezzamenti del progetto per coprire gli
errori e aggirare le norme europee, non si intravvede alcuna cenno di
autocritica: si insiste in spregio al buon senso con trattative di
tipo “carbonaro”.
Una Giunta Regionale,
una Giunta Provinciale che rincorrono un Passante ormai privo di
tutte le virtù taumaturgiche iniziali ma richiesto dal partito del
mattone, un partito che non porta ricchezza, ma le drena e che tanti
guasti ha causato e sta causando al territorio che solo la crisi
economica è riuscita a fermare.
Per il nuovo corso PD
è indubbiamente un banco di prova, riuscire a portare la discussione
fuori dalle stanze di Via RIVANI, proprio in questi giorni dove sono
in programma nuovi incontri “carbonari” per tentare di partorire
il mostro Passante omettendo di dire ai Bolognesi:
- Sarebbe a 2 e non 3 corsie
- Resterà l’autostrada al centro della tangenziale
- non si ridurrà l’inquinamento e si avrà tangenziale a pagamento
- non è vero che il sovra pedaggio finanzierà il trasporto ferroviario metropolitano
- costituirà una barriera nel delicato equilibrio idrogeologico a nord già devastato da casse di espansione, un danno in aggiunta al danno dell’urbanizzazione.
E’ ora di staccare
la spina a questa minoranza politica, nel paese ed in regione, che
ostinatamente vuole dare alla città l’ultimo sfregio, un regalo
alla politica del mattone a cui dovremo cominciare a chiedere i danni
politici ed economici. Bisogna riannodare il dialogo con la
cittadinanza e ritornare al pubblico interesse con concorsi di idee
reali, frutto di un confronto aperto.
Nuovo segretario del
PD regionale e nuovo presidente di Provincia sono una occasione da
non perdere per il rilancio della città e della Regione che sta
toccando con mano, purtroppo, troppe parole, tante illusioni ed opere
utili ferme da decenni, una waterloo.
Gianni Galli e
Severino Ghini
_____________________________________________
Dal sito La Stefani un interessante articlo riassuntivo:
Passante, rimangono i dubbi sulla gara d’appalto
Il ministero delle infrastrutture, nella nota diffusa ieri sera, non ha precisato circa i dubbi sul ruolo di Autostrade, ricordando solo che il progetto «è pienamente coerente con le indicazioni a suo tempo ricevute dalla Commissione (Europea) stessa».
A voler andare fino in fondo é Legambiente, che in una nota fa sapere di volere «proseguire nella battaglia anche in sede europea». Per l’associazione ecologista «appare evidente che le pressioni politiche abbiano convinto la società Autostrade a realizzare il passante Nord nella versione lunga 39 chilometri: un’opera in cui la stessa società si é espressa in maniera negativa, reputandola inutile a causa del progressivo diminuire dei flussi di traffico».
Nel frattempo, nel territorio si rianima il dibattito. I sindaci di Argelato, Andrea Tolomell,i e di Castenaso, Stefano Sermenghi, hanno in mattinata confermato le perplessità via social network. «Sarei curioso di sapere -scrive Tolomelli- cosa ne pensa la Commisisone Europea: anni fa bocciò il tracciato da 40 km, oggi autorizza un tracciato lungo 39?». Il consigliere Regionale renziano Giuseppe Paruolo, originario di Granarolo nell’Emilia, si mostra sollevato circa l’archiviazione del cosiddetto ‘passantino’, un percorso dal raggio più stretto, economicamente più sostenibile e in grado di aggirare il bando europeo. «E’ ancora presto per dare un giudizio, ma almeno non si parlerà più di tracciato corto» ha commentato l’ex vicesindaco di Bologna. Andrea Defranceschi, consigliere regionale M5S definisce l’accordo romano «una rianimazione», e commenta: «Sarebbe come se nel 2014 una famiglia stanziasse un budget enrome per comprarsi -nel 2030- un registratore Vhs o un mangianastri, convinta che allieterà le serate in famiglia…».
Ad essere particolarmente soddisfatti sono invece i costruttori. «Siamo soddisfatti per il lavoro svolto da parte delle istituzioni, a cui non abbiasmo mai fatto mancare il nostro sostegno e stimolo», sottolinea Luigi Amedeo Melegari, presidente di Ance Bologna. «Un ringraziamento particolare -continua- va al Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, che alla nostra assemblea di novembre ci aveva assicurato che avrebber risolto il problema entro gennaio». Quanto agli secenari occupazionali Melegari prevede in impegno «di circa 500 persone per due o tre anni».
Nessun commento :
Posta un commento