29 giugno 2013

Il video del mio intervento in Consiglio sui progetti del Comune per gli Uffici Giudiziari

Qui puoi leggere l'articolo completo sull'argomento: Uffici giudiziari, che progetti ha il Comune?
 


La mia domanda: "Grazie Presidente. Ripercorro un po' la storia per comprendere meglio il senso di quella che sarà la mia domanda. Noi sappiamo l'attuale sede del Tribunale di Bologna presso palazzo Legnani Pizzardi ha destato non poche proteste da parte di coloro che vi lavorano che ne usufruiscono, tanto da ritenerlo inadeguato, questo è venuto fuori in diverse occasioni.
Tempo fa, in questo consiglio comunale, discutemmo un ordine del giorno del collega Lisei per valutare la realizzazione di una cittadella giudiziaria, un'idea che all'epoca io sostenni perché ritenevo fosse la soluzione migliore ed era anche un'opzione che nel 2004, ai tempi di Guazzaloca, la Procura stessa aveva caldeggiato.

Ai tempi la proposta invece di trasferire gli uffici giudiziari all'ex maternità fu bocciata.
L'ordine del giorno all'epoca rilevava l'alto costo della struttura, la viabilità della zona fortemente danneggiata, la difficoltà della movimentazione dei detenuti e invitava quindi la Giunta a muoversi con tempestività per individuare possibili soluzioni alternative a tale ubicazione.
L'ordine del giorno fu bocciato dalla maggioranza, nonostante le precedenti dichiarazioni della vicesindaco che in sede di commissione, a gennaio 2012, asserì l'esigenza di affrontare il problema, qui + riconosciuto il problema degli attuali uffici giudiziari, dicevo l'esigenza di affrontare il problema anche nel medio e lungo periodo, e che comunque è più conveniente restare in locali del Comune, quindi non rivolgersi a privati.
Ci furono anche altre dichiarazioni durante la discussione di questo ordine del giorno in sede di commissione, a marzo del 2012 da parte dell'assessore Gabellini, in quell'occasione l'assessore Gabellini asserì che "l'amministrazione comunale ha la consapevolezza dei problemi e si hanno a disposizione circa 9 anni per affrontare la questione" quindi affrontarla in maniera organica.

A questo punto l'Amministrazione come procede: dopo aver bocciato l'ordine del giorno per affrontare la situazione in maniera organica, a settembre 2012 fa un primo avviso pubblico di manifestazione di interesse per la ricerca di un immobile in locazione, da destinare ad uffici giudiziari o altri usi; la superficie richiesta all'epoca sono 4500 metri quadrati, questo primo avviso andò a vuoto, ma c'è un interrogativo: come mai l'amministrazione fa un avviso per 4500mq quando il Presidente del tribunale, con una precedente nota di luglio, segnala che in realtà ha bisogno di una superficie di 7500mq. L'avviso va a vuoto e quindi all'amministrazione cosa fa, torna alla carica, con un secondo avviso pubblico, questa volta la richiesta è di circa 6500-7500mq; cosa sia cambiato nel frattempo non si sa, come mai questa volta c'è bisogno di un'area più grande non si sa, è vero che questa superficie ora risponde alle richieste che a suo tempo fece il Presidente del tribunale, ma chissà per quale motivo poi all'epoca l'amministrazione non ha ritenuto di dover accontentare insomma, di venire incontro alle richieste del tribunale.

Una cosa curiosa che è già emersa anche dagli interventi dei colleghi è che l'avviso in questione, quello di adesso, cerca un immobile che coincide con l'identikit dell'ex maternità, struttura, lo ricordo, che a suo tempo il Comune rifiutò per lo stesso scopo; curioso sempre che in zona ci sia un edificio della Provincia, l'Ospedale dei bastardini, che risponderebbe alle esigenze del bando, dell'avviso, avviso al quale però la Provincia non può partecipare perché rivolto a soggetti privati e non a enti pubblici.

Ora, alla luce di tutto questo, mi vien da dire che questa operazione manifesta, evidenzia alcune incongruenze: da una parte l'amministrazione dichiara che non è economica l'allocazione di uffici presso privati ma in contemporanea si adopera per cercarne ulteriori; da una parte l'amministrazione ha piena consapevolezza del problema e dichiara che l'esigenza è di affrontarla nel lungo periodo ma si adopera in realtà per mettere una pezza all'attuale situazione.
Allora io mi chiedo dov'è la ratio in tutto questo, e quindi chiedo all'amministrazione per quale motivo l'amministrazione manifesta interesse per la locazione di uffici presso privati quando aveva detto che era una pratica non economica, se ritiene questa una soluzione per il medio e lungo periodo, ovvero sarà la situazione che Bologna avrà in futuro per sempre? E a questo proposito chiedo anche la durata della locazione che l'amministrazione ipotizza con questo avviso."

La risposta del Vice Sindaco Giannini: "La necessità di reperire ulteriori spazi a servizio degli uffici giudiziari di Bologna, emersa già da tempo e formalizzata dalla Commissione di Manutenzione degli uffici giudiziari già nella commissione del 9 maggio 2012, discende da una serie di elementi che sintetizzo in questo modo, innanzitutto la soppressione delle sezioni distaccate di Imola e Porretta prevista dal d.lgs. 155/2012 in vigore dal 12 settembre 2012, ma già nota da tempo; in secondo luogo l’istituzione del Tribunale delle Imprese, che ha valenza distrettuale ma che insiste sul comune capoluogo di Regione, quindi Bologna già previsto dal d.lgs. 26 giugno 2003, n. 168, come modificato dall’art. 2 del d.lgs. 24 gennaio 2012 numero 1 ed entrato in vigore nel settembre 2012; ancora, l’istituzione presso i tribunali e le corti d’appello delle sezioni specializzate in materia di persone e di famiglia previsto dal disegno di legge 119 ed attualmente in discussione in commissione parlamentare, infine la necessità, già evidenziata dal Presidente del Tribunale Ordinario di Bologna, di trovare collocazione ai sempre più numerosi G.O.T. (14 al momento della collocazione in Palazzo Legnani Pizzardi, circa 35 oggi) che contribuiscono, come sapete, allo svolgimento delle attività della giustizia. Tale necessità era già stata sottolineata nel corso di sedute della Commissione di Manutenzione, che voi sapete, è quella dove si discutono e si decidono queste questioni, del 13 ottobre 2011, 7 dicembre 2011, 15 febbraio 2012, oltre che nella citata seduta del 9 maggio 2012.
Per quanto detto sopra, a fronte di queste esigenze che sono emerse a seguito di queste modifiche normative di riorganizzazione dell'attività degli uffici giudiziari, per quanto pertanto detto, e data la non disponibilità di ulteriori spazi di proprità comunale oltre a quelli già assegnati agli uffici - guardo la consigliera Salsi che dice "perché vi rivolgete ai privati?" perché non abbiamo immobili comunali che possano fungere allo scopo oltre a quelli che già mettiamo a disposizione e sono prevalentement ecome ben sapete Palazzo Bacciocchi e via Garibaldi, dicevo che per tutti questi motivi, con determina PG. 209850 del 12 settembre 2012, era stato approvato, come aveva già ricordato la consigliera Salsi, un avviso di interesse per la ricerca sul mercato di un immobile o più immobili, purché adiacenti, che prevedeva: una superficie utile complessiva (in una o più unità purché contigue) di circa 4.500 metri quadri; la possibilità di accesso carrabile e di sosta interna per almeno 15 automezzi; ubicazione all’interno del perimetro delimitato dalle Vie Malpertuso, Nosadella, Piazza Malpighi, Via Ugo Bassi, Via Altabella, Via Rizzoli, Piazza Santo Stefano, Via Santo Stefano, Via Rialto, Via Castiglione, Viale Panzacchi, Viale Aldini, come meglio individuato nella planimetria allegata all’avviso stesso e infine disponibilità entro il 2012.
E' vero che come ricorda la consigliera Salsi che la superficie richiesta dagli uffici giudiziari era di 7500 metri quadri, il Settore competente alla emissione del bando, prima di definire la superficie in 4.500 mq. aveva: effettuato una verifica con le amministrazioni comunali proprietarie degli immobili di Porretta e Imola per conoscere le superfici effettivamente utilizzate per uffici e le quantità di archivi effettivamente utilizzate; aveva poi effettuato una verifica alla luce del decreto legge 95 “Spendig review” il quale introduceva, in linea di principio, per le amministrazioni locali, al comma 9 dell’art. 3 il comma 222bis da aggiungere al comma 222 dell’art. 2 della legge 23 dicembre 2009 nr. 191, che forniva le superfici massime destinabili ad ogni ufficio. In quella sede, sentito anche il parere del rappresentante del Ministero della Giustizia, che è sempre presente nelle commissioni e che svolge un ruolo evidentemente fondamentale essendo gli uffici giudiziari una funzione propriamente statale ancorché in capo - purtroppo - ai comuni in virtù di una vecchissima legge del '41, dicevo appunto che in quella sede, sentito anche il rappresentante del Ministero della Giustizia, si era ritenuto opportuno operare - si ribadisce, in linea di principio - il contenimento delle superfici, al fine di contenere i canoni di locazione di cui sarebbe stato richiesto il rimborso alla Amministrazione Centrale. Anzi, nell'avviso c'era proprio scritto che la decisione sarebbe poi stata subordinata alla disponibilità del Ministero ovviamente di far fronte a queste maggiori spese e quindi si era tentato di contenere un po' gli oneri.
In risposta a tale manifestazione di interesse, erano pervenute tre offerte, due delle quali non corrispondenti ai requisiti richiesti. La terza offerta fu attentamente valutata, in quanto l’immobile presentava superfici e la distribuzione interna di gradimento della amministrazione Giudiziaria.
In particolare si è ritenne opportuno effettuare una serie di approfondimenti, compresi sopralluoghi, alla presenza del responsabile tecnico del Ministero della Giustizia, il primo in data 8 novembre 2012, per verificare l’accessibilità e la sicurezza dei mezzi della Polizia Penitenziaria che trasportano i detenuti. Emersero criticità che furono esplicitate dal Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria in data 26 marzo 2013.
Nel frattempo, dopo la pubblicazione dell’avviso di manifestazione di interesse, era entrata in vigore la legge 228/2012, cosiddetta “legge si stabilità 2013”, che vieta ai comuni la stipulazione di contratti di locazione passiva salvo che la locazione sia stipulata per acquisire, a condizioni più vantaggiose, la disponibilità di locali in sostituzione di immobili dismessi. Successivamente alla entrata in vigore di detta norma, vi sono stati molti pronunciamenti di Sezioni regionali della Corte dei Conti, in particolare, la Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Liguria ha deliberato, con deliberazione nr. 9/2013, ritenendo che la norma ponga il divieto assoluto di acquisire, a qualunque titolo, diritti immobiliari nell’esercizio 2013, con la sola esclusione dei contratti di locazione passiva nei limiti descritti dall’articolo di legge. Pertanto, in relazione ai motivi tecnici della Polizia Penitenziaria che ho detto prima, e alla necessità di rispettare questa nuova normativa, la proposta pervenuta a seguito della manifestazione di interesse, dovette essere diniegata.
La Commissione di Manutenzione, cui furono comunicate la ragioni del diniego, evidenziò che non erano venute meno le motivazioni per cui gli spazi erano stati richiesti.
Il Comune di Bologna comunicò, pertanto, che ulteriori eventuali avvisi pubblici per la ricerca sul mercato, ripeto, sul mercato perché non abbiamo la disponibilità di altri immobili, di altre offerte avrebbe potuto essere attivata solo a seguito di riordino complessivo di locazioni passive in corso, che permettessero razionalizzazioni degli spazi tali da consentire condizioni economiche più vantaggiose (nostra nota PG. 68227 del 22 marzo 2013 al Presidente della Commissione di Manutenzione).
Questo credo che risponda anche a quanto diceva prima la consigliera Salsi, perché poi si è tornati ad aumentare i metri quadri, perché contemporaneamente si dismettono altre sedi passive, perché contemporaneamente dobbiamo garantire che l'operazione rispetti quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2013, ossia che nel complesso sia a condizioni più vantaggiose, ovvero che non comporti oneri addizionali per gli enti e conseguentemente per la quota che viene rimborsata che, ci tengo a dire è attorno al 70%
ma è in calo perché ci rimborsa sempre meno il Ministero ed è questo il motivo perché in quest'opera di riorganizzazione i metri devono essere maggiori.
Al fine di potere pubblicare nuova manifestazione di interesse gli uffici hanno predisposto tale piano di riordino che prende in considerazione locazioni ad oggi in essere, quindi rivede la localizzazione attuale dei vari uffici, riduce le superfici disponibili conformemente a quanto previsto dalla citata “spending review”, fissa un canone massimo di locazione ad un importo più basso di quello ad oggi corrisposto, complessivamente, tenendo conto degli uffici coinvolti dalla riorganizzazione, allarga il perimetro dell’area all’interno della quale si possono trovare gli immobili, pur cercando di garantire la brevità e semplicità dei percorsi per gli utenti e per gli addetti (questo in risposta alla richiesta specifica del consigliere Bugani che chiede ragione del “perimetro così ristretto”.
Abbiamo un po' allargato rispetto all'altro bando ma queste sono questioni che vengono sempre discusse nella Commissione Manutenzione e in quella del 15 maggio scorso, sono stati approvati i contenuti tecnici a seguito dei quali è stato pubblicato il bando. Il bando come ricordavate voi è aperto, scade l'11 luglio e noi speriamo di ricevere tante offerte. Spero che anche questa domanda d'attualità possa contribuire a diffondere l'informazione che comunque abbiamo diffuso in tutti i modi possibili.
Quanto detto sopra evidenzia, in maniera indiscutibile, che la ricerca discende da un percorso articolato, lungo e condiviso sempre con la Commissione di Manutenzione, che traccia l’identikit delle esigenze degli uffici giudiziari rendendole compatibili con il quadro normativo vigente.
A completamento di quanto detto sopra, pur esulando dalle domande pervenute, ma per dare un'idea del lavoro di riorganizzazione che stiamo cercando di fare su tutti gli immobili, ne approfitto per precisare che, in applicazione della “spending review” sono stati richiesti a tutti i proprietari di immobili con cui il Comune di Bologna ha stipulato contratti di locazione passiva abbattimenti del canone, in linea con l’abbattimento previsto anche dal bando pubblicato. Ciò pur non sussistendo l’obbligo per le amministrazioni locali. Non so se vi ricordate, nel decreto Spending review c'era una norma che appunto imponeva una riduzione dei contratti - mi sembra se ricordo bene - del 15% poi fu eliminata anche perché rischiava di creare molti problemi e molta conflittualità essendo dei contratti in essere, ecco però ugualmente noi abbiamo ritenuto di chiedere a tutti i proprietari con cui abbiamo contratti di locazione passiva queste riduzioni.
Si precisa, in risposta al quesito posto dal Consigliere Salsi, che la durata del contratto, nel caso in cui fra i proponenti vi sia un soggetto che possiede tutti i requisiti richiesti, sarà quella prevista dalla legge per contratti commerciali, cioè 6+6 anni.
Per quanto attiene la possibilità di attivare un percorso per la realizzazione di una cittadella giudiziaria, si precisa che la sottoscrizione eventuale di nuovo contratto di locazione non altera le strategie della amministrazione in materia, che sta continuando a valutare la questione in materia.
Preliminarmente si sottolinea che una cittadella giudiziaria, atta a dare risposta “definitiva” alle esigenze della giustizia - badate che quando pensiamo ad una cittadella giudiziaria dobbiamo pensare ad un arco di circa 9 anni per la realizzazione e poi a qualcosa che abbia una durata di almeno 30 anni, quindi abbiamo un orizzonte temporale di 30-40 anni - pur nell’ipotesi di progressiva dematerializzazione degli archivi - a cui stiamo lavorando però questo non vuole dire che noi immediatamente riusciamo a liberarci degli archivi cartacei - dalle valutazioni fatte dai tecnici del Ministero, la realizzazione di una cittadella giudiziaria avrebbe bisogno di una superficie complessiva non inferiore ai 120.000 mq. (oggi, considerando anche tutti gli archivi variamente collocati, gli spazi conferiti ammontano a circa 75.000 mq.).
Il costo di costruzione di un complesso di questo tipo, corredato di tutti gli arredi, i dispositivi di sicurezza, le attrezzature, ammonterebbe a circa 400 milioni di euro.
Tali cifre, sia in termini dimensionali che economici, derivano da un confronto svoltosi, in materia, con i tecnici del Ministero della giustizia. Inoltre le ipotesi di realizzazione sono sostanzialmente 2: intervento realizzato dalla amministrazione con finanziamento dell’investimento da parte dello Stato (perché è evidente a tutti che noi non abbiamo i soldi per fare questo investimento), ma dubito nell'attuale situazione di crisi dei conti pubblici che anche lo Stato abbia la possibilità di poterci finanziare un investimento così ingente, oppure un intervento da realizzarsi con contributo di privati: in questo secondo caso si stima che un canone di locazione, considerando un rendimento della iniziativa del 5%, non possa essere inferiore ai 20 milioni annui.
Entrambe le soluzioni non paiono, al momento economicamente sostenibili. Ciò non vuol dire che sia un'ipotesi questa che non continuiamo a valutare in tutti i suoi aspetti.
Inoltre, la realizzazione di una cittadella giudiziaria comporta una serie di azioni complesse, dai tempi lungi, così riassumibili: preventivo accordo con il Ministero sui contenuti economici della iniziativa, individuazione di un’area, di superficie non inferiore a 20/25 ettari in cui collocare l’attività (l'area della ex Staveco, da voi più volte citata sembra un'area insufficiente ed in ogni caso quest'area è interessata da un piano assieme all'Università), redazione di progetto preliminare, esperimento di gara, sottoscrizione di concessione, redazione da parte del concessionario di progetto esecutivo, realizzazione dell’opera, collaudi e consegne e poi tutto il trasloco.
Tale iter non ha durata presunta inferiore ai 9 anni, per cui, come detto sopra, la sottoscrizione di nuovi contratti di locazione e la conservazione dei contratti in essere non alterano le strategie della amministrazione in materia e non sono ostativi del perseguimento dei strategie differenti.
Infine occorre rilevare che sarebbe preliminarmente da definire, qualora si decidesse per la cittadella giudiziaria, il destino e l’eventuale valorizzazione degli immobili di proprietà comunale (per un totale di circa 30.000 mq. di superficie utile), cioè Palazzo Baciocchi e l’ex convento di san Domenico, oggi occupati dagli uffici giudiziari, nel caso di spostamento degli stessi in altra sede, perché quello che sicuramente non vogliamo è il degrado del centro storico".

La mia replica: "Grazie. Una precisazione, nessuno ha messo in dubbio la necessità di nuovi spazi; quello che è un po' messo in dubbio e sotto la lente d'ingrandimento è il percorso che l'amministrazione sta facendo per recuperare questi nuovi spazi. Sulla cittadella giudiziaria ho sentito parole molto interessanti da parte dell'assessore, peccato che l'ordine del giorno che fu presentato per andare in questa direzione fu bocciato quindi trovo un po' di incongruenze tra le decisioni del consiglio e poi quello che viene detto in questo contesto successivamente.
Annuncio che presenterò un'interpellanza per chiedere come mai non si pensa a fare un avviso anche per recuperare edifici presso enti pubblici come ad esempio quello della Provincia, che a una manifestazione di questo tipo non può partecipare. Grazie."

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