Venerdì
ho fatto una domanda
di attualità alll’Assessore Monti in merito allo studio dei
sentimenti dei bolognesi. La sua
risposta è stata a dir poco deludente, ha eluso in
parte le domande aprendo in realtà una serie di inquietanti interrogativi. Nel minuto che avevo a disposizione per la replica non
ho potuto fare un’analisi dettagliata della risposta ricevuta, se
non ribadire che c’è qualcosa che non funziona
nell’erogazione di questi contributi. Emerge infatti un balletto di
fondi erogati a quattro aziende vicine tra loro, che poi vengono
revocati (in diversi casi il Comune sta procedendo alla riscossione
coattiva) per poi essere ri-erogati alle medesime aziende dalla
Regione Emila Romagna. Il perchè siano stati revocati non mi è
stato spiegato, nonostante lo avessi esplicitamente chiesto. Come non
è chiaro come sia possibile che la Regione eroghi fondi alle
medesime aziende che a Bologna se li sono visti togliere. Comune e
Regione non si parlano? Oppure quelle aziende avevano bisogno di quei
fondi ma, non potendo più il Comune erogarli per via delle
violazioni riscontrate, è
intervenuta in “soccorso” la Regione?
Poi
c’è la frase dell’Assessore dove: “Si precisa inoltre che nel
corso dell'ultima campagna elettorale l'allora candidato Sindaco
Virginio Merola non partecipò ad alcuna iniziativa promossa da
MoodWatcher”. A quale pro l'Assessore faccia questa affermazione non si sa. Merola partecipò ad un'iniziativa con Bernardi, "una passeggiata domenicale gratuita offerta da Arci Bologna, in
collaborazione con Vitruvio per conoscere le storie di grandi personaggi
che hanno prodotto cultura nella nostra città". Queste le foto
e video che
lo testimoniano.
Considerata
la fragilità
della risposta dell’Assessore, ho preparato un’interpellanza per
chiedere in merito a tutte le aziende coinvole, quali siano i
progetti con i quali hanno vinto i fondi, a quanto ammontano questi
fondi, quanti ne devono restituire e soprattutto perchè li devono
restiture. Poi per capire meglio se è una “prassi abituale”
quella del Comune di chiedere indietro i soldi che da, ho chiesto
anche “A quali altri soggetti partecipanti ai medesimi bandi, che
hanno visto vincitori dei contributi erogati Artbit, Qui Bologna e Tv
Brain, sono stati revocati o non erogati o hanno rinunciato ai fondi
vinti”
Qui
di seguito altri dettagli sulla risposta dell’Assessore:
Matilda
scarl
Ho
chiesto “come è possibile che un’azienda intestata ad un
pubblico amministratore possa usufruire di contributi pubblici?“
erogati dal medesimo ente che amministra.
Risposta
non pervenuta. Da un punto di vista etico trovo la cosa
estremamente discutibile e inopportuna. Da un punto di vista
normativo infatti non è possibile, salvo fare una società
cooperativa. E guarda caso Matilda è proprio una cooperativa, ma che
coincidenza!
Moodwatcher
L’Assessore spiega: “Tra i selezionati dell'edizione 2011 risulta la società Moodwatcher di Silvia Mucci. Società che non risulta mai avere avuto come socio il sig. Gabriele Bernardi”
L’Assessore spiega: “Tra i selezionati dell'edizione 2011 risulta la società Moodwatcher di Silvia Mucci. Società che non risulta mai avere avuto come socio il sig. Gabriele Bernardi”
Ma
io ho sempre e solo detto che una serie di aziende sono riconducibili
a Bernardi e tanto che il sig Bernardi risulta tra gli ideatori del
progetto Moodwatcher http://moodwatcher.it/
“Le
tre società risultano avere sede presso l'incubatore dell'Università
di Bologna Alma Cube. Non ci risulta che il sig. Gabriele Bernardi
sia socio di tali aziende, non è però possibile per
l'Amministrazione escludere che Gabriele Bernardi e l'associazione
Vitruvio negli anni abbiano intrapreso collaborazioni di vario genere
con esse.”
L’impressione
che ho dalle parole dell’Assessore è che più cerca di confutare
gli articoli di stampa e le domande poste, più conferma che articoli
e domande hanno fatto centro. Il Sig Bernardi, presidente di
Vitruvio, avente sede nella stanza di Artbit, Qui
Bologna e Tv Brain e Moodwatcher … non sarà
socio di queste aziende, ma sicuramente hanno legami molto stretti.
Infatti
nell’articolo di Panorama è scritto:
“Ma
il comune, dopo alcuni controlli che bloccano altri 150 mila euro, ne
chiede la restituzione per gravi violazioni: computer di una società
trovati nella sede di un’altra, giro di fatture tra loro e
attestazioni che il comune ritiene «non veritiere». Le tre
società e Vitruvio hanno sede nella stessa stanza presso
l’università con numeri di fax e telefono identici.”
Tutto
questo non è stato smentito, ma “timidamente” confermato
dall’Assessore nella sua risposta nel momento in cui asserisce “
non è però possibile per l'Amministrazione escludere che Gabriele
Bernardi e l'associazione Vitruvio negli anni abbiano intrapreso
collaborazioni di vario genere con esse”. Ovviamente quali siano
queste attestazioni non veritiere non è dato saperlo.
Bologna
City Branding
Ho
chiesto:
“Il comune promuove il progetto “Bologna
City Branding” e realizzato da Urban
Center. Come è possibile che tra i realizzatori vi sia
“Moodwatcher”
riconducibile sempre a Bernardi?”
Assessore:
“Il contratto è stato firmato da Silvia Mucci, titolare della
società Moodwatcher e da Urban Center, per un compenso
di 5.000 euro, coperto da un contributo straordinario elargito nel
2012 dalla Camera di Commercio di Bologna ad Urban center all'interno
del progetto Bologna City Branding. “
Quindi
l’Assessore ha confermato che da Urban Center sono stati dati 5.000
euro a Moodwatcher con il placet del Comune di Bologna.
Evidentemente al Comune sta bene così!
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