Stamattina ho chiesto lumi all'Amministrazione e al Sindaco:
"Grazie Presidente.
Le notizie di questi giorni sono sotto gli occhi di tutti, sappiamo che c'è un rimpallo tra il TAR del Lazio e il TAR dell'Emilia Romagna per quanto riguarda un'espressione di parere sulla deliberazione dell'autorità vigilante sui contratti, quindi non si sa bene insomma se questo progetto così com'è nato, se quest'appalto così com'è nato sarà, come posso dire, positivo e quindi realizzabile oppure se vedrà uno stop anche per conto di questa deliberazione.
Sappiamo che ci sono otto indagati che molto presumibilmente verranno rinviati a giudizio e saranno chiamati a rispondere di abuso d'ufficio, turbativa d'asta e, per quanto riguarda l'avvocato Carestia, false informazioni al Pubblico Ministero.
Ora io ricordo che un anno fa uscì la notizia che i PM Di Giorgio e Scandellari avevano sentito in veste di testimoni, quindi non di indagati, altri soggetti nel panorama di queste indagini, tra cui appunto c'era il direttore del Settore Legale del Comune di Bologna l'avvocato Giulia Carestia, e la testimonianza di questo avvocato sarebbe servita a ricostruire l'iter burocratico del People Mover.
L'avvocato Carestia però all'epoca non rispose alle domande perché si avvalse del segreto professionale; io quindi feci una domanda di attualità per chiedere al Sindaco se all'epoca non ritenesse opportuno liberare l’avvocato Carestia dal vincolo del segreto professionale al fine di un rapido e più completo svolgimento dell'iter indagini.
La risposta che mi diede all'epoca in aula l'Assessore Colombo fu che c'era pieno rispetto del lavoro della Magistratura e piena fiducia nei confronti dei dipendenti comunali coinvolti e in particolare "L'avvocato Carestia ha fatto doverosamente presente di essere tenuta al segreto professionale".
Ora, vediamo che in seguito a questa decisione dell'avvocato Carestia, avvallata insomma presumo anche dal Sindaco, la stessa si ritrova indagata, quindi a questo punto io chiedo:
- se l'amministrazione, se il Sindaco sia soddisfatto per non aver sciolto l'avvocato Carestia dal segreto professionale, come avevo richiesto, poiché appunto si ritrova coinvolta in quest'indagine;
- chiedo se il Sindaco a questo punto intenda pagare di tasca sua la difesa di questo dirigente del Comune di Bologna visto che avrebbe potuto scegliere diversamente ma non lo ha fatto;
- e poi chiedo, sempre in merito a queste vicende giudiziarie e ricordi e rimpalli che ci sono, se l'Amministrazione sia sempre dell'idea di procedere con la realizzazione di questa infrastruttura che, vediamo, in teoria, dovrebbe, stando a quanto fu dichiarato all'inizio del mandato, avremmo già dovuto usarla da almeno un anno e mezzo, ma in realtà non è ancora stata posata la prima pietra ma anzi, non si sa ancora quale sia il piano economico-finanziario perchè ancora non ci sono i nuovi soci."
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In sintesi l'Assessore, a parte le "gentilezze" a me destinate, non dice nulla di nuovo. Di seguito c'è il testo integrale della sua risposta. La mia replica è durissima. L'avvocato Carestia non poteva avvalersi del segreto professionale in quanto ha competenze amministrative e civili e non penali, come invece lo è l'indagine in corso.
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La risposta dell'assessore Andrea Colombo:
"Grazie presidente. Innanzitutto ricordo che il comune di Bologna allo stato attuale è titolare di diritti e di obblighi regolati e disciplinati da un contratto di concessione, costruzione e gestione di opera pubblica per quanto riguarda l'infrastruttura di collegamento passeggeri fra la stazione ferroviaria e l'aeroporto di Bologna denominata People mover, contratto di concessione stipulato 4 giugno 2009.
Gli attuali sviluppi delle vicende processuali relative al People mover, dal punto di vista penale, amministrativo e contabile, successive alla sottoscrizione di questo contratto, non legittimano attualmente in alcun modo il comune di Bologna a prendere unilateralmente decisioni che comportino in tutto o in parte modifiche degli impegni assunti nei confronti dei soggetti aggiudicatari della gara, e della società di progetto Marconi Express che è stata costituita come da previsioni contrattuali.
In particolare proprio in queste settimane il Comune sta istruendo la valutazione del riequilibrio del Piano economico e finanziario (PEF) presentato dalla società Marconi Express come a quest'ultima consentito dall'articolo 6 del contratto stipulato con il nostro ente. In particolare stiamo completando la verifica del nuovo PEF e della relativa istanza di riequilibrio che sono stati presentati in base alla clausola contrattuale che ricordavo, da parte della Marconi Express che ha anche consegnato la documentazione integrativa richiesta. L'analisi di questo PEF aggiornato è condotta dal responsabile unico del procedimento con il supporto di due advisor indipendenti, esterni all'Amministrazione, per la valutazione specialistica degli aspetti legali e finanziari. Come previsto, e dunque nel rispetto dei termini stabiliti nella convenzione, il Comune conta di massima di poter concludere l'iter relativo al nuovo PEF entro la fine dell'anno.
Come noto negli scorsi mesi vi è stata una delibera dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (VCP) di lavori, servizi e forniture di beni, la numero 18 del maggio 2013, che si concludeva con l'invito rivolto al Comune, ma anche ai soci della Marconi Express, a modificare i patti parasociali. Ricordo che, come è noto, per ragioni di indirizzo politico-amministrativo che questa Amministrazione si è data, e in modo dunque slegato da qualsiasi valutazione di illegittimità che invece è incorso da parte di altri organi, il Comune si è mosso fin dal 2011 anche dal punto di vista societario del concessionario, richiedendo con forza e ottenendo lo scorso giugno, la formale modifica dei patti parasociali della Marconi Express. La nuova versione di tali patti, formalmente approvata, prevede adesso che TPER non vada oltre al quota del 25% già posseduta e che il CCC rimanga per l'intera durata della concessione.
Le vicende processuali e amministrative relative all'impugnazione da parte di Marconi Express, TPER e CCC del parere della VCP, vedono il Comune di Bologna, come noto, quale attento osservatore e interlocutore dell'Autorità in una logica di collaborazione interistituzionale, senza che lo stesso Comune abbia deciso invece di intervenire nel giudizio da cui le attività amministrative e tecniche del progetto People mover sono indipendenti. Analogo discorso vale per le vicende penali, di cui il Comune di Bologna ha una conoscenza sommaria derivante dalle notizie pubblicate sui giornali, considerato che pare essersi conclusa la fase istruttoria delle indagini preliminari. In questa sede non posso dunque che ribadire quanto già affermato anche nella giornata di ieri dal Sindaco: massimo rispetto per l'operato della magistratura, e piena fiducia per il lavoro dei dirigenti comunali.
Per quanto riguarda in specifico la domanda sull'eventuale tutela dell'Amministrazione comunale sotto il punto di vista economico-contabile, allo stato attuale il Comune di Bologna non ha ancora avuto alcuna notizia diretta sui contenuti delle indagini, né sulle relative conclusioni della magistratura inquirente, e pertanto l'Amministrazione non dispone allo stato attuale degli elementi di fatto idonei a consentire di operare una ponderata valutazione sulla propria eventuale e potenziale qualificazione di offeso dal reato.
Quanto infine alle domande relative all'avvocato Carestia, direttrice dell'avvocatura comunale, innanzitutto non ci si può esimere dal dolersi per il tono strumentale della domanda di attualità presentata, rivolta nei confronti di una professionista seria e competente, la cui stima è universalmente riconosciuta presso il nostro ente e nel Foro di Bologna. L'avvocato Carestia è come noto una professionista iscritta all'albo degli avvocati di Bologna e come tale è tenuta dalla sua deontologia professionale al segreto in ordine ai diversi aspetti di cui viene a conoscenza nell'espletamento del suo mandato professionale. Nulla conta dal punto di vista giuridico, che il Comune eventualmente la sciolga tecnicamente dal segreto, essendo essa tenuta al segreto dalle norme deontologiche della professione forense. Risulta per altro che lo stesso ordine professionale di appartenenza si sia pronunciato in ordine all'obbligo di rispettare il segreto professionale anche da parte degli avvocati appartenenti all'ufficio legale delle pubbliche amministrazioni, come ovviamente il Comune.
Credo non siano infine necessarie risposte su quella che non si può che considerare soltanto una sguaiata provocazione circa il pagamento delle spese legali per la difesa dell'avvocato Carestia".
La mia replica:
"Grazie Presidente.
Mah io prendo atto della non risposta dell'assessore Colombo che continua ad essere sempre una ripetizione di un mantra di quello che sappiamo ormai dai giornali e dalle commissioni.
In merito al discorso dell'avvocato Carestia, io mi permetto di rilevare che l'avvocatura del Comune di Bologna e quindi anche l'avvocato Carestia, ha competenze in materia civile ed amministrativa, non penale, e quindi non fa nessuna causa di natura penale e il suo rifiuto di rispondere alle richieste del PM è decisamente immotivato, inaccettabile e pertanto gravissimo.
Io mi chiedo, visto che abbiamo dei dirigenti che sono strapagati, come si possano fare errori di questo tipo, ma la mia ovviamente è una domanda retorica visto che ormai sono due mesi che si parla di derivati all'interno del Comune di Bologna e che dirigenti ed assessori negano la presenza di derivati quando invece è sotto gli occhi di tutti che ci sono, quindi non mi meraviglio che anche in questa occasione vengano date risposte decisamente, diciamo, insufficienti!"
"non poteva avvalersi del segreto professionale in quanto ha competenze amministrative e civili e non penali". mi sa che qualcuno abbia bisogno di un ripasso di diritto.
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