01 novembre 2013

Democrazia Diretta: più potere ai cittadini

Qualche anno fa lessi questo libro di Thomas Benedikter, un saggio che partendo dalla spiegazione di cosa sia la democrazia diretta, la quale "non è ideologicamente contrapposta alla democrazia rappresentativa ma ne costituisce un complemento essenziale e decisivo per poter esprimere compiutamente la sovranità popolare e la più ampia partecipazione dei cittadini ai processi decisionali: non sulla scelta delle persone (a cui sono demandate le elezioni), ma sulle questioni concrete più rilevanti per la comunità nazionale o per le comunità regionali, provinciali e comunali", analizza i vari strumenti già a disposizione per attuarla come petizioni, referendum, iniziative popolari e propone migliorie e nuovi sistemi.
Attraverso la storia dei referendum italiani, il libro è del 2008 quindi manca l'ultima grande esperienza referendaria italiana del 2011 come manca quella del 2009, e delle esperienze in altri paesi come Svizzera e California propone un quadro preciso e dettagliato utilissimo per chi vuole approfondire l'argomento, analizzandone i pro e i contro, le ragioni, il funzionamento, le regole, gli effetti, il mito del cittadino incompetente, per arrivare infine ad una proposta concreta per l'Italia.

Da Macrolibrarsi


" "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" recita il primo articolo della Costituzione in vigore da 60 anni.
Ma come può esprimersi compiutamente questa 'sovranità popolare' quando i meccanismi della democrazia rappresentativa sono bloccati da un sistema elettorale che consegna ai segretari nazionali dei partiti la "nomina" dei parlamentari, afferma Marco Boato nella prefazione, che da decenni come senatore e deputato della Repubblica si impegna per l'ampliamento dei diritti referendari, "e c'è ancora da chiedersi come questa 'sovranità popolare' possa pienamente esprimersi, se anche il principale strumento costituzionale della democrazia diretta, il referendum previsto dall'art. 75 della Costituzione, ormai è svuotato e vanificato dal venir meno sistematico del quorum di validità, a causa delle campagne astensioniste degli avversari dei referendum."
Questa situazione è dovuta al concetto limitativo della democrazia diretta che regna in Italia dalla nascita della Repubblica. Da una parte mancano gli strumenti più importanti - l'iniziativa popolare (referendum propositivo) e il referendum confermativo; dall'altra parte esistono regole di applicazione troppo restrittive - il quorum di partecipazione valga come l'esempio più eclatante.
In Italia apparentemente non si percepisce bene il ricco potenziale che la democrazia diretta racchiude in se e sta sviluppando in un numero crescente di paesi. La democrazia diretta, complemento integrativo della democrazia rappresentativa, in Italia si trova in ritardo non solo rispetto la Svizzera, culla della democrazia diretta, ma anche rispetto ad altri paesi europei e agli Stati Uniti."

Libril

Nessun commento :

Posta un commento