Nella sua informativa il Comune spiega che "L'Amministrazione ha deciso di chiudere definitivamente il servizio dopo le numerose sospensioni causate dalla rottura dei macchinari per la produzione delle carte. Questo avviene in un contesto in cui lo Stato dopo il lancio della sperimentazione, ben 13 anni fa, non ha più investito nel servizio che aveva invece l'obiettivo in pochi anni di di sostituire completamente il documento cartaceo. Ciò non è mai successo e in realtà moltissimi Comuni non hanno mai neppure cominciato a rilasciarle. [...] I Comuni si sono trovati di fronte a spese non previste, solo in parte coperte dal Ministero e a tempi troppo lunghi di lavorazione. [...] La strumentazione è ormai obsoleta, i pezzi di ricambio difficili da reperire, i costi di un'eventuale sostituzione sono elevati e non pare strategico fare un investimento su un servizio che la maggior parte dei Comuni o non ha mai attivato o sta dismettendo. Questo e alcuni malfunzionamenti del sistema provocano dei “blocchi” più o meno lunghi del servizio causando ulteriori aumenti dei tempi di lavorazione, oltre a un disservizio per i cittadini".
Il quadro descritto dal Comune è avvilente, rimangono da capire i motivi per cui lo Stato lancia un servizio e poi lo abbandona a se stesso, è effettivamente così costoso tanto da non essere economicamente sostenibile dalle casse pubbliche?
Intanto ho chiesto quali siano i costi lamentati dal Comune, per capire la dimensione del problema, e per approfondire a livello statale quali siano le reali intenzioni nei confronti di questo servizio.
Questa di seguito la mia interrogazione:
Chiedo:
- i costi sostenuti dall'amministrazione, a partire dal 2011 divisi per anno, per codesto servizio;
- quante carte di identità elettroniche sono state emesse e quali siano stati gli introiti del Comune ad esse legati.
I dati mostrano che mediamente in un anno le carte di identità elettroniche emesse sono circa 5.000, il costo cadauna è di circa € 17 per la maggior parte dipendente dai costi del personale. Le problematiche riscontrate nel 2015 sono una cinquantina in 10 mesi servizio, quindi significa che in media ogni settimana ci sono stati problemi tecnici che hanno compromesso l'erogazione del servizio, un trend decisamente negativo che conferma l'obsolescenza delle apparecchiature.
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