24 luglio 2013

Aumento del biglietto del bus: il mio intervento in commissione

Qui l'articolo completo per approfondire l'argomento. 
Questo è quanto ho sostenuto in commissione sull'aumento del biglietto giornaliero dell'autobus: sarebbe bello poter usare l'autobus ma spesso semplicemente non è possibile, e non per cattiva volontà; d'altra parte si aumenta la tariffa e quella che viene venduta come una "rimodulazione" in realtà è un taglio ai servizi.




"Grazie Presidente. Io ho ascoltato con attenzione e avevo già letto in precedenza le parole dell'assessore Colombo quando cercava di, mi vien da dire, infiocchettare per i cittadini questi aumenti delle tariffe. Parlo di infiocchettare perché in realtà quello che emerge sembra, dalle sue parole, una colpevolizzazione da parte di chi non fa scelte virtuose, chi non premia l'utilizzo del trasporto pubblico e quindi io vorrei ricordargli che non sempre è possibile fare scelte virtuose perché non sempre si può scegliere; e a questo proposito mi piacerebbe a settembre invitarlo una mattina alle 8 a casa mia così si rende cosa voglia dire lavorare in un luogo dove non c'è il servizio pubblico, abitare in un luogo dove non c'è il servizio pubblico e portare contemporaneamente tre bambini in tre scuole diverse allo stesso orario.

Quindi capirà che il trasporto pubblico non è una scelta virtuosa, il non utilizzo è una scelta obbligata; questo giusto per fare un quadro, e come me ci sono tantissime altre persone purtroppo che non possono scegliere perché si ritrovano in situazioni in cui se usassero il trasporto pubblico ci metterebbero 2 ore a fare trasferimenti che magari in automobile ci mettono 20 minuti.
Trovo sempre pretestuosa la spiegazione per dire utilizzando il trasporto pubblico rispetto all'auto si risparmia, il trasporto pubblico costa molto meno: sicuramente, il problema è che con il trasporto pubblico io non vado, in città, non parlo del fuori città, non vado dove mi porta l'auto, se penso alla sera, l'auto è una scelta obbligata, se penso a dove non c'è il servizio pubblico l'auto è una scelta obbligata, se penso a trasferimenti dove uno deve cambiare 3 o 4 autobus perché non riesce ad arrivare nel posto giusto, è una scelta obbligata l'auto.
Quindi anche in questo caso mi sembra, come dire, io l'ho vissuta un po' come una colpevolizzazione di coloro i quali pur volendo utilizzare il trasporto pubblico o volendo utilizzare mezzi ecologici come la bicicletta, si trovano poi impossibilitati non per una scelta propria ma per un'impossibilità dell'offerta ad essere utilizzata.
L'ultima cosa: rimango veramente basita da alcune parole che leggo nella delibera se le metto a confronto con la proposta, con il documento di SRM; fondamentalmente rimangono invariati tutti i punti nel momento in cui si dice «l'effettività triennale dal 2014 al 2016», «il prezzo del titolo singolo a terra da 1,30 euro a 1,50 euro». Tutti i punti sono identici sia nel documento di SRM sia nella delibera, fatto salvo l'ultimo punto: nell'ultimo punto della delibera si parla di «recupero parziale di proprie risorse disponibili con rimodulazione dei servizi con efficacia da settembre...», nel documento, a me vien da dire molto più onesto da un punto di vista intellettuale, di SRM, si parla «recupero parziale di proprie risorse disponibili con TAGLI ai servizi».
Allora cerchiamo di essere onesti, noi in questo momento da una parte stiamo aumentando il biglietto della corsa semplice, raccontiamo che lo facciamo perché miglioriamo il servizio, perché mettiamo le pedane per i disabili, facciamo quello, quell'altro quest'altro, recuperiamo i soldi degli evasori ma a tutti gli effetti questi aumenti nascondono da una parte dei tagli anche, per cui chiediamo più soldi ai cittadini e una finta rimodulazione del servizio perché a tutti gli effetti sono tagli, quindi io chiederei almeno l'onestà di non utilizzare degli artifizi letterali ma di avere il coraggio di dire esattamente le cose come stanno, cioè ci sono pochi soldi, dobbiamo tagliare il servizio e aumentare tutto quanto sennò non riusciamo a rispettare i patti e i contratti che abbiamo fatto precedentemente".

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