22 luglio 2013

Referendum scuola: il mio intervento in consiglio

(leggi qui i documenti)

"Grazie Presidente. Io ho letto la proposta della maggioranza e devo dire che mi è bastato non andare oltre il secondo capoverso per capire quale sarebbe stato l'impegno che il PD propone: ovvero «attestato che, a tale consultazione referendaria hanno partecipato 85mila e sblisga cittadini su oltre 298mila», cioè bastano queste poche parole per capire la volontà di delegittimazione del risultato referendario da parte della maggioranza che siede in questo Consiglio Comunale.


Allora continuare a rimarcare una serie di numeri volendo indicare che gli aventi diritto al voto sono tanti ma che una parte, solo una parte, si è espressa, significa secondo me in una certa misura non volere riconoscere una sorta di ufficialità alle persone che si sono espresse; in questo Comune è stato scelto di fare un referendum senza quorum. 
Allora chi si impegna, chi si informa, chi sceglie di partecipare e votare, ha il diritto di vedere rispettata la sua espressione di voto; io purtroppo in questo incipit non leggo questa volontà.
Volontà che poi effettivamente mi viene riconfermata dalle parole successive: «si impegna a prevedere apposite discussioni consiliari», è due anni, due anni, dall'inizio di questo mandato, che parliamo di convenzioni con le scuole materne private paritarie; io ricordo che a inizio mandato dovemmo votare una convenzione tra capo e collo perché precedente era scaduta e bisognava assolutamente partire con l'anno scolastico e a quell'epoca si votò in Consiglio Comunale per dare questo milione di euro.
Il mio voto a quell'epoca fu contrario perché non ritenevo quel tipo di convenzione corretta come tipo di finanziamento per le scuole.
Fummo, come posso dire, allettati dal fatto che ci venne promessa che sarebbe stata fatta un'istruttoria pubblica per poter arrivare poi a una decisione più condivisa in un secondo momento quando avremmo dovuto poi decidere poi su come rifare,
eventualmente se rifare questa convenzione, ci siamo ritrovati un anno dopo a votare una convenzione preconfezionata senza la possibilità, o meglio la possibilità di fare emendamenti e proporre emendamenti l'abbiamo avuta, ma non è stato accolto assolutamente nulla.
Io ricordo un passaggio estremamente importante all'epoca, quando noi stavamo discutendo in questo consiglio la convenzione attualmente vigente, ricordo che io posi l'attenzione sul fatto che veniva proposta una convenzione della durata di quattro anni. Di li a pochi giorni in realtà il comitato si sarebbe espresso per dire se il referendum era accoglibile o meno; allora io ricordo che dissi «ma scusate, non sappiamo se andremo al referendum o meno, qual è il significato di fare una convenzione di quattro anni sapendo che molto probabilmente ci sarà un'espressione di una consultazione popolare, cerchiamo di essere onesti fin dall'inizio; in questo momento non siamo stati in grado di fare una convenzione diversa? la facciamo di un anno, aspettiamo l'esito del referendum, e una volta che abbiamo l'esito del referendum facciamo una convenzione, facciamo quello che riteniamo opportuno fare prendendo in considerazione quello che è l'esito».
All'epoca non fu presa
minimamente in considerazione la possibilità di cambiare da 4 anni a 1 anno, e quindi questo cosa significava? che già all'epoca questa maggioranza aveva la precisa volontà di continuare a dare un finanziamento pari a 1 milione di euro per almeno tutta la durata del mandato alle scuole private paritarie.
Io credo che già in quel momento sia stata, come posso dire, una mancanza di sensibilità nei confronti delle forze politiche che stavano cercando di spiegare che c'era un sentire popolare, un sentire della cittadinanza che era diverso dal sentire che veniva portato avanti all'interno di queste aule.
Abbiamo cercato di spiegare che non era probabilmente opportuno impegnarsi per 4 anni, perchè probabilmente il referendum avrebbe potuto dare degli esiti completamente diversi rispetto alla convenzione, non c'è stata questa attenzione, non c'è stata questa sensibilità perché semplicemente le cose dovevano andare in una certa maniera; e lo dimostra anche questa delibera qua, questa proposta di ordine del giorno della maggioranza dimostra che le cose, nonostante ci sia stata un'espressione della cittadinanza estremamente chiara, dimostra che...non interessa, o comunque vi interessa nella misura in cui verranno previste apposite discussioni consiliari; io dico che a fer dal ciacar siamo buoni tutti quanti ma è il momento di fare delle cose concrete e l'ordine del giorno che noi abbiamo proposto propone un impegno molto concreto cioè dice di accogliere l'esito del referendum, di dimezzare i finanziamenti per poi arrivare fino alla loro estinzione.
Vedo che vengono utilizzate delle argomentazioni in realtà, mi vien da dire, strappalacrime:
«abbiamo bisogno di assicurare al maggior numero di bambini e di bambine possibile l'accesso alla scuola dell'infanzia»; ora in maniera molto onesta, il presidente della FISM ad un incontro che noi facemmo spiegò che non è che se viene tolto il finanziamento di punto in bianco ci sono una caterva di bambini per la strada che non sanno dove andare; la differenza qual è? che togliendo il finanziamento le scuole avrebbero dovuto fare delle rette più alte. Ora, se il problema è che i bambini che non vengono accolti nella scuola pubblica perché i posti sono inferiori rispetto alla richiesta, non hanno i soldi per pagare una retta privata, se il Comune vuole fare una vera sussidiarietà allora si ragiona pensando a chi ha effettivamente bisogno ed è rimasto escluso, non si ragiona nella misura in cui diamo i soldi alle scuole private così  tutti quanti alla fine ne beneficiano perché, per quanto nella convenzione siano stati previsti degli scaglioni, in realtà sia chi ha un reddito da 250mila euro l'anno paga una cifra che per lui è, diciamo, sostenibile e chi magari ha un reddito da 10 o 15 mila euro l'anno la cifra che va a pagare in una scuola privata comunque è una cifra importante che incide in maniera significativa.
E quindi credo che sia proprio sbagliato, noi avevamo la possibilità, invece di fare una convenzione di 4 anni, avevamo la possibilità di prendere 1 anno di tempo, aspettando l'esito del referendum per poi decidere in base all'esito, ed è stata, questa opportunità, buttata alle ortiche.
Concludo leggendo la parte finale della proposta di ordine del giorno della maggioranza perché questa credo che sia proprio la cartina tornasole dell'esposizione che ho fatto ovvero «il Consiglio Comunale si esprime per il mantenimento dell'attuale sistema pubblico integrato compresa l'erogazione delle risorse finanziarie comunali destinate al supporto delle scuole paritarie convenzionate» con, voglio dire, il placet di una maggioranza che in questo momento ha scelto di ignorare completamente l'esito di una consultazione popolare."

2 commenti :

  1. Brava Federica.....e il tuo intercalare dialettale riporta la discussione a quello che deve essere il normale dialogo politico ormai strapieno di neologismi per non far capire il vero significato dei concetti.Sei veramente in gamba e ti seguirò sempre.

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