30 luglio 2013

Finanziamento alle scuole paritarie e rispetto del risultato del referendum: il mio intervento in Consiglio

Sono intervenuta in aula a difesa del nostro ordine del giorno e quindi perché venisse rispettato l'esito del referendum sul finanziamento alle scuole paritarie.

(puoi leggere qui l'approfondimento)


"Grazie Presidente. Ho ascoltato con interesse gli interventi dei colleghi che sostengono di voler continuare ad erogare i fondi alle materne private paritarie.
In alcuni passaggi ho avuto un po' l'impressione di avere di fronte, non vogliatemene, però dei veri e propri campioni di rigiramento della frittata.
Che il referendum sia consultivo non l'ha mai messo in dubbio nessuno, cioè siamo consapevoli che il referendum è consultivo; in seguito alla consultazione ogni forza politica comunque sceglie che cosa fare, quale posizione assumere. La mia scelta è stata quella di ascoltare e accogliere l'esito del referendum, non solo a parole, ma con i fatti, e i fatti li ho concretizzati con un un ordine del giorno scritto insieme agli altri colleghi e questo ordine del giorno chiede appunto di dimezzare e portare a zero questi fondi.
E' stato chiesto perché dimezzare, perché arrivare a zero, perché non pensare ad altre soluzioni: io ho proposta la mia di soluzione, quella che ho concordato insieme agli altri colleghi e la maggioranza ha proposto la sua, ovvero chiedere sezioni allo Stato e mantenere la convenzione.


Non mi sembra abbia fatto una proposta alternativa per ridurre i fondi, non mi sembra abbia fatto una proposta alternativa di sussidiarietà, non ho visto nulla di nuovo sotto il sole ma solo il mantenimento dell'attuale status quo. Questa è la vostra scelta politica in risposta ad un referendum consultivo che vi chiede altro; allora non fate tanti giri di parole per giustificarvi, per dire che cavalchiamo un malcontento a scopo propagandistico, per dire che è solo una battaglia ideologica, per dire che la vostra è sussidiarietà ma magari la sussidiarietà noi la intendiamo in un altro modo concentrandosi magari di più sulla famiglia, sulle famiglie che hanno veramente bisogno e non sulle scuole: questa secondo me è la vera sussidiarietà. 

A differenza del collega Lisei io, mio malgrado, ho dovuto peregrinare con i miei figli in diverse scuole, le ho provate tutte: le statali, le comunali, le private paritarie, le private private e non per scelta mia personale ma per necessità, per necessità perché o mi licenziavo dal lavoro o andavo a lavorare e in qualche modo e maniera dovevo trovare qualcuno che si prendesse cura dei miei figli; ho trovato, devo dire molto onestamente, educatori in gamba in tutte le scuole ma ho anche trovato educatori inadeguati in tutte le scuole; quindi non sono qui a dire che è meglio un sistema o meglio un altro, ma sono qui a dire che io avevo scelto la scuola pubblica ma ho dovuto necessariamente ripiegare sul privato. La scelta deve essere libera, non obbligata: la nostra proposta di ordine del giorno va in questa direzione, nella direzione di una libera scelta."

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