(puoi leggere qui l'approfondimento)
"Grazie Presidente. Ho ascoltato con interesse gli interventi dei colleghi che sostengono di voler continuare ad erogare i fondi alle materne private paritarie.
In alcuni passaggi ho avuto un po' l'impressione di avere di fronte, non vogliatemene, però dei veri e propri campioni di rigiramento della frittata.
Che il referendum sia consultivo non l'ha mai messo in dubbio nessuno, cioè siamo consapevoli che il referendum è consultivo; in seguito alla consultazione ogni forza politica comunque sceglie che cosa fare, quale posizione assumere. La mia scelta è stata quella di ascoltare e accogliere l'esito del referendum, non solo a parole, ma con i fatti, e i fatti li ho concretizzati con un un ordine del giorno scritto insieme agli altri colleghi e questo ordine del giorno chiede appunto di dimezzare e portare a zero questi fondi.
E' stato chiesto perché dimezzare, perché arrivare a zero, perché non pensare ad altre soluzioni: io ho proposta la mia di soluzione, quella che ho concordato insieme agli altri colleghi e la maggioranza ha proposto la sua, ovvero chiedere sezioni allo Stato e mantenere la convenzione.
Non mi sembra abbia fatto una proposta alternativa per ridurre i fondi, non mi sembra abbia fatto una proposta alternativa di sussidiarietà, non ho visto nulla di nuovo sotto il sole ma solo il mantenimento dell'attuale status quo. Questa è la vostra scelta politica in risposta ad un referendum consultivo che vi chiede altro; allora non fate tanti giri di parole per giustificarvi, per dire che cavalchiamo un malcontento a scopo propagandistico, per dire che è solo una battaglia ideologica, per dire che la vostra è sussidiarietà ma magari la sussidiarietà noi la intendiamo in un altro modo concentrandosi magari di più sulla famiglia, sulle famiglie che hanno veramente bisogno e non sulle scuole: questa secondo me è la vera sussidiarietà.
A differenza del collega Lisei io, mio malgrado, ho dovuto peregrinare con i miei figli in diverse scuole, le ho provate tutte: le statali, le comunali, le private paritarie, le private private e non per scelta mia personale ma per necessità, per necessità perché o mi licenziavo dal lavoro o andavo a lavorare e in qualche modo e maniera dovevo trovare qualcuno che si prendesse cura dei miei figli; ho trovato, devo dire molto onestamente, educatori in gamba in tutte le scuole ma ho anche trovato educatori inadeguati in tutte le scuole; quindi non sono qui a dire che è meglio un sistema o meglio un altro, ma sono qui a dire che io avevo scelto la scuola pubblica ma ho dovuto necessariamente ripiegare sul privato. La scelta deve essere libera, non obbligata: la nostra proposta di ordine del giorno va in questa direzione, nella direzione di una libera scelta."
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