18 dicembre 2013

Istruttoria pubblica sul disagio adolescenziale

Ieri abbiamo discusso del disagio adolescenziale in una istruttoria pubblica. Questo il mio intervento:



"Grazie presidente.
Io mi trovo in una, devo dire, posizione estremamente privilegiata perché sono contemporaneamente genitore di tre ragazzi adolescenti e allo stesso tempo consigliere comunale.
Io devo dire che l'esperienza di consigliere comunale mi ha aperto una serie di strade e di conoscenze che diversamente, se fossi stata solo genitore, non avrei conosciuto, non avrei avuto l'opportunità.
Io ricordo tutta una serie di udienze conoscitive che abbiamo fatto con dei funzionari del Comune e della polizia municipale dove abbiamo sempre affrontato temi legati al disagio giovanile, legati alle droghe, alla prostituzione, ai social network, tutta una serie di tematiche fondamentali e io devo dire che sono rimasta stupita, stupita perché, pur essendo stata anche io adolescente il mondo degli adolescenti di adesso è estremamente diverso al mondo degli adolescenti che ho conosciuto io non tanti anni fa.

Ci sono alcuni problemi fondamentali, alcuni problemi fondamentali che secondo me noi genitori non sappiamo come gestire perché non ne abbiamo gli strumenti; è vero quello che diceva prima la preside del liceo artistico, che diceva non può essere demandato tutto alla scuola, è assolutamente vero, ma è anche vero che purtroppo i genitori hanno delle deficienze, deficienze legate al fatto che non c'è il prontuario del bravo genitore o non c'è, come posso dire, una scuola per diventare genitori e quindi a questo punto si intersecano tutta una serie di opportunità che, se messe in relazione tra loro, possono essere fondamentali.
Io penso ad esempio ai trasporti pubblici, i ragazzi adesso girano diverse ore per la città per raggiungere le scuole; si è parlato dell'importanza e della pericolosità di eventuali trasporti perché i ragazzi, per loro è importante essere autonomi e muoversi ma nello stesso tempo rimanere in giro per la città non è sicuramente che aiuti, come posso dire, a stare lontani da eventuali brutti giri; e quindi sarebbe importante che l'amministrazione focalizzasse la sua attenzione sul trasporto pubblico in relazione alle scuole. Mia figlia ad esempio frequenta il "Copernico", dal quartiere Navile, dalla zona Marco Polo per arrivare al "Copernico" bisogna metterci in autobus quaranta minuti e cambiare diversi autobus quando in realtà in auto ce ne vogliono semplicemente dieci.
Allora mi vien da dire: nell'ora di punta, sapendo che x studenti vengono dal Navile e vanno al "Copernico", prepariamo due o tre corse specifiche per gli studenti tanto quegli autobus saranno pieni di ragazzi e quindi, voglio dire, si cerca in una certa misura di venire incontro alle esigenze dei ragazzi senza fargli perdere troppo tempo lasciandoli a spasso per la città e allo stesso tempo, come posso dire, si implementa quello che è il trasporto pubblico che diversamente sarebbe congestionato in alcuni momenti.
Si è parlato in diverse occasioni della pericolosità dei social network, un tema molto importante è come un genitore può controllare suo figlio e quello che combina sui social network; spesso c'è la paura del genitore di invadere quella che è una privacy del ragazzo e allo stesso tempo c'è l'ignoranza del genitore che non sa, oggettivamente, come usare gli strumenti; e mi sono accorta, perché è gratis, tutta una serie di piattaforme ad iniziare da whatsapp piuttosto che messenger, vengono utilizzate in una maniera quasi da stalker da questi ragazzi, perché non si rendono conto di come possono essere usati questi strumenti; vanno usati per passarsi informazioni, non per stare tutto il giorno attaccati a scriversi messaggi il cui contenuto a volte è veramente inesistente; ma serve da questo punto di vista la capacità dei genitori di controllare e verificare quello che i figli fanno e serve la capacità della scuola e delle amministrazioni di dare questo tipo di informazioni; noi quest'informazione l'abbiamo, le sappiamo, un genitore non è detto che le sappia.
Ci sono tutta un'altra serie di problematiche legate ai reati che i ragazzi possono commettere e che non sanno neanche di commettere: non sanno neanche di commettere e non lo sanno né loro né i loro genitori. Io penso, guardando il panorama dei compagni e degli amici dei miei figli...a 14 anni c'è già chi ha delle denunce perché è andato sul tetto a guardare il tramonto pensando di fare, così, una cosa divertente, però è una proprietà privata, violazione di proprietà privata, denuncia; quattordicenni di ragazzi che hanno diciotto o vent'anni.
Un altro che sul muro di fianco la Questura era là che durava con le bombolette: cioè sono ragazzi che purtroppo non conoscono quelle che sono le regole, pensano che perché si può fare allora lo faccio, in realtà non conoscono assolutamente le conseguenze.
E quindi è importante che ci sia un collegamento tra la scuola, gli studenti, i genitori e l'amministrazione affinché passino questo tipo di informazioni; ad esempio al "Copernico" hanno fatto degli incontri molto interessanti legati, appunto, ai diritti digitali e a tutti i reati digitali che possono essere commessi legati al cyberbullismo e a tutta un'altra serie, insomma, di problematiche legate ai social network.
Un altro tema estremamente importante è quello delle feste; sappiamo che i ragazzi organizzano feste, feste su feste, le fanno in continuazione, e la festa di dicembre e la festa di Natale e la festa...fanno feste in continuazione.
Feste, fra l'altro, spesso organizzate in locali dove le regole e la sicurezza sono, come dire, un consiglio che rimane, così, perduto nella burocrazia perché sono circoli privati, ma i ragazzi stessi non sanno che quelle non sono discoteche e quindi locali pubblici che rispondono a un certo tipo di regolamenti, non sanno neanche i genitori; io stessa, io stessa, mia figlia andava la festa del "Copernico" e mi sono ritrovata, dopo che è andata la festa, a capire cosa stava succedendo... sono purtroppo organizzate in maniera tale che neanche i ragazzi capiscono quello a cui vanno incontro.
Quindi è secondo me fondamentale, e chiudo, che ci sia la possibilità da parte dell'amministrazione di studiare delle informative, dei protocolli specifici da inviare magari alle scuole, da inviare magari ai genitori, da inviare magari attraverso le polisportive, attraverso tutti quei luoghi che sono frequentati dai ragazzi e che possono in una qualche misura fornire più informazioni possibili legate se non altro ha rispetto di alcune norme basilari e legati anche al fatto della prevenzione, cioè spiegare quali possono essere i potenziali rischi e reati a cui i ragazzi vanno incontro anche facendo le cose più semplici come può essere andare a guardare il tramonto sul tetto di una casa."

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