07 dicembre 2013

La mia domanda di attualità sullo stato dei lavori per il nuovo Tecnopolo



"Grazie Assessore.
A settembre, quindi non più di una manciata di mesi fa, abbiamo fatto un'udienza conoscitiva sul Tecnopolo: la Regione, che era intervenuta, ha decantata un superprogetto, molto costoso, molto interessante, devo dire anche molto avveniristico, sicuramente un progetto importante per questa città.
Purtroppo, i tempi di realizzazione sono risultati essere abbastanza improbabili e ignoti, a questo si aggiungono problemi di degrado e occupazioni abusive dello stabile, ci sono 58 lavoratori che non hanno più un lavoro.
Come ogni buon progetto faraonico che si rispetti, poteva, poteva non essere accompagnato da un'indagine della Procura? Ovviamente no.

E infatti, da notizie di stampa, apprendiamo appunto che c'è un'inchiesta in corso e i reati ipotizzati sono abuso di ufficio; stando alle parole del PM Gustapane,  "nell'iter per la realizzazione del Tecnopolo si è proceduto con una modalità quantomeno singolare, che al contrario di quanto stabilito dagli strumenti urbanistici vigenti, ha avuto inizio con un bando di progettazione internazionale per la definizione del progetto, senza che vi sia stato a monte l'inserimento nel Piano Operativo Comunale" (nel POC).
Poi: il progetto risulta essere estremamente costoso, l'area dell'ex manifattura tabacchi praticamente ha visto uno studio di fattibilità nel 2008 che prevedeva un importo di 71 milioni di euro, successivamente si è arrivati a 198 milioni di euro; inoltre un altro interrogativo che, insomma, desta un po' qualche sospetto, è legato al valore delle aree, ovvero la Regione pare che abbia comprato, anzi la Regione ha comprato l'intera struttura della Bat a 19 milioni di euro quando in realtà il valore stimato sarebbe stato di 45, praticamente l'ha acquistato a un prezzo stracciato e questo è sempre un altro interrogativo che i periti che hanno analizzato la faccenda dicono "non siamo in grado di spiegare un così evidente vantaggio economico" quindi a favore della Regione Emilia Romagna.
Inoltre viene anche chiesto di indagare su una serie di fondi pubblici, 300mila euro, che sono stati utilizzati i neo dipendenti, che avrebbero quindi dovuto lavorare in questo nuovo Tecnopolo, ma i lavori del Tecnopolo non sono ancora partiti e BVTEC licenzia tutti quanti e quindi addio anche, insomma, a questo capitale umano che si stava andando a formare.
Quindi a questo punto chiedo al Sindaco e anche alla Giunta se in base insomma a queste notizie:
  • il Tecnopolo risulti effettivamente inserito o meno nel Piano Operativo Comunale e quali siano eventuali motivazioni
  • se non è inserito, come è possibile a questo punto che vi sia un bando per realizzare qualcosa che nel POC non esiste
  • se si sia a conoscenza dei motivi della levitazione dei costi per questa riqualificazione
  • quale sia l'opinione della Giunta su questa vicenda e quale sia il ruolo del Comune
  • se infine queste vicende pregiudicheranno ulteriormente la realizzazione di questo polo che stenta già a partire"
Risponde l'Assessore Gabellini:
"Il progetto Tecnopolo nell’area ex Manifattura Tabacchi di Bologna rientra nella strategia regionale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico, basata sulla creazione di una rete integrata di strutture e di attività di ricerca che coinvolgono Università, centri di ricerca, centri per l’innovazione ed enti locali del territorio. Questo impegno è stato ribadito nell’accordo quadro fra Regione ed enti di ricerca e, recentemente, con l’inserimento nel Piano Strategico Metropolitano di Bologna.
Bologna gioca un ruolo centrale per la presenza di Università, enti e organismi di ricerca e innovazione. Le attività di ricerca approvate dalla Regione con delibera n. 1817 del 2009, n. 89 e n. 346 del 2010 sono già state avviate utilizzando sedi provvisorie e troveranno sistemazione definitiva nell’area recuperata dell’ex-Manifattura Tabacchi.
Per la realizzazione del progetto la Regione ha indetto e concluso nel 2011 un concorso di progettazione internazionale il cui risultato ha prodotto il progetto preliminare dell’intervento, sottoposto all’esame della Soprintendenza dei Beni Architettonici e Ambientali.
Questo a mo' di premessa per mettere a fuoco e per richiamare necessariamente qual è la cornice all'interno della quale si inseriscono le risposte alle sue domande.
Il Piano Strutturale del Comune di Bologna è coerente con l’ipotesi localizzativa del Tecnopolo nell’area ex-Manifattura Tabacchi (si veda la Relazione del Psc, nella parte riferita alla Città della Ferrovia, approvata a Luglio 2008) quindi il Tecnopolo è indicato, e i successivi adempimenti a livello urbanistico consistono nel suo inserimento nel Poc tramite variante, procedura necessaria per la dimensione complessiva dell’intervento che, invece, è coerente per quanto riguarda gli usi e i tipi di intervento con le prescrizioni dell’Ambito consolidato di qualificazione diffusa specializzato in cui ricade. Il Tecnopolo è previsto dal Piano strutturale comunale, però, come sappiamo non conferisce i diritti edificatori e prevede due canali per l'attuazione: il regolamento urbanistico edilizio e il Piano operativo comunale. Adesso dirò perché questo intervento deve andare nel Poc e non può andare nel Rue per l'attuazione.
Il Poc, di prossima redazione, si baserà, come ha detto anche il Sindaco, sul progetto preliminare predisposto a seguito del concorso internazionale. Infatti l'output del concorso internazionale è stato un progetto preliminare. Seguirà all'inserimento nel Poc, il progetto definitivo la cui elaborazione è già stata affidata ai progettisti vincitori del concorso. Con l’approvazione si procederà ad esperire due gare (una con intervento diretto della Regione, pagato dalla Regione con i finanziamenti disponibili dei quali sei già riferito anche sui giornali, circa 57 milioni di euro e l’altra in project financing). Le due gare vengono fatte per la realizzazione di una prima parte dei lavori relativa all’insediamento dei centri di ricerca e delle sedi tecnologiche regionali già individuate nella parte nord dell'insediamento e sono interventi di demolizione o nuova costruzione.
Rispetto alla questione "se non è inserito in Poc, come è possibile che vi sia un bando", forse si tratta di conoscere bene gli strumenti urbanistici, perché il concorso, che peraltro è una delle modalità favorite dai nostri strumenti urbanistici anche perché c'è una richiesta e un riguardo di tutte le professioni ritenendo il concorso una delle modalità, poi il concorso internazionale è una delle modalità più idonee a individuare e ad avere dei progetti che abbiano aspetti qualitativi importanti per trasformazioni di grande rilevanza e una modalità di cui ci si avvale proprio per avere un progetto che consenta di individuare le caratteristiche dimensionali, funzionali e qualitative, necessarie affinché il Poc possa essere predisposto. Il Poc si può predisporre solamente se si hanno definite le caratteristiche dell'insediamento previsto, ancorché sotto forma preliminare e non definitiva, perché, come voi avrete visto nelle schede del Poc, si individua una serie di caratteristiche che, senza aver fatto un progetto ancorché ad uno stadio non esecutivo, è impossibile fare e quindi si può procedere in diversi modi. E' evidente che si può procedere in alcuni casi intervengono dei privati che sono i proprietari delle aree, in altri casi possono operare i nostri uffici avendo già degli elaborati predisposti, in altri casi ancora rilevanti come questi, si va per concorso. E questa è la ragione del rapporto tra concorso e Poc, adesso il Poc si può fare, prima non si poteva fare perché avevamo solo delle indicazioni di volontà.
Il progetto elaborato dai vincitori del concorso, conformemente ai contenuti del bando, prevede usi e capacità insediativa consentiti dal PSC, art. 23, e dal RUE, art. 63; il motivo per cui deve andare in Poc e non nel Rue è la rilevanza dell'intervento previsto
La differenza dei costi è dovuta al fatto che i costi si sono potuti stimare solamente quando abbiamo avuto il progetto che invece di riferirsi a solo recupero ha messo in gioco la possibilità di una demolizione e nuova costruzione della fascia settentrionale.
Questa è la differenza tra i 198 milioni e quello che era stato detto precedentemente da Finanziaria Bologna Metropolitana che aveva fatto un semplice studio di fattibilità limitato al recupero.
Noi ovviamente siamo partner interessati a questo progetto che già è anche nel Patto metropolitano e la questione in atto non pregiudica la realizzazione del Tecnopolo".

La mia replica:
"Grazie Assessore, la sua risposta è stata estremamente precisa ed esaustiva e mi dispiace che il tempo a disposizione non le abbia consentito di terminarla, quindi andrò poi a leggermela con più tranquillità in un secondo momento.
Dicevo, la ringrazio perché la sua risposta ha consentito di ricostruire in maniera abbastanza chiara quello che è un iter che in realtà purtroppo dalle notizie di stampa e da quello che sta accadendo appunto negli ultimi anni, con tutti questi ritardi, non è stato possibile insomma che fosse chiaro e lineare come lo ha spiegato lei in questo momento.
Grazie mille."

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