"Grazie Presidente.
Molto brevemente aggiungerò così, alcune riflessioni in merito alla difficoltà che noi consiglieri dell'opposizione abbiamo nell'ottenere questi atti.
Io mi ritrovo ad avere praticamente speso quasi tutto il mio budget destinato alle spese postali per richiedere atti, ad enti partecipati, attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno, perchè diversamente, diversamente non si ottiene risposta; ho provato con l'email, ho provato telefonando, ho provato in diversi modi ma l'unica risposta che si ottiene è attraverso una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, e questo io credo che sia un sistema estremamente dispendioso di chiedere degli atti, soprattutto quando si parla di enti che tra di loro dovrebbero avere, come dire, una sorta di vasi comunicanti.
Nonostante spesso e volentieri io utilizzi il sistema della raccomandata con ricevuta di ritorno, non mi vengono comunque...neanche non consegnati, ma proprio non mi viene neanche risposto, quindi non mi viene neanche data una risposta della serie «non te li diamo perchè ci stai antipatica»...semplicemente la raccomandata cade nel vuoto anche quando viene reiterata più volte.
Spesso e volentieri gli atti vengono mandati con estremo ritardo, devo reiterare in più di un'occasione le richieste, sollecitarle perchè, ripeto, passano anche a volte mesi; quando addirittura non mi vengono fatte delle richieste che io reputo a dir poco strane, di addirittura fornire le risme di carta per fotocopiare gli atti, quando tutti noi sappiamo che, insomma ci sono circolari che sollecitano ampiamente l'utilizzo dei file digitali e non della carta stampa, quando sappiamo che infilare un foglio in una fotocopiatrice e spingere 'fotocopia' o spingere 'crea PDF' equivale alla stessa identica fatica.
Quindi io credo che l'ordine del giorno che in una certa misura è estremamente bilanciato, cioè si rivendica un diritto che è nostro, cioè quello di poter accedere agli atti, sia solamente la punta dell'iceberg su quella che è in realtà una prassi che spesso noi consiglieri di opposizione ci ritroviamo a dover subire, per cui io ho firmato l'ordine del giorno proprio perchè ne condividevo in pieno la natura...ripeto è estremamente asettico ed è volutamente asettivo, quindi mi auguro, insomma, che si possa, attraverso questo tipo di iniziativa, iniziare un percorso decisamente diverso e di maggior rispetto dei consiglieri dell'opposizione in merito alla richiesta di atti di questo ente e degli enti da lui partecipati."
Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno "per invitare l'Amministrazione comunale, tramite i propri appositi uffici, a diramare a tutte le società partecipate e/o controllate, una nota riepilogativa delle prerogative e attribuzioni dei consiglieri comunali in punto di accesso agli atti, affinché non vi possano più essere dubbi interpretativi al riguardo, anche al fine di evitare potenziali contenziosi giudiziali, presentato dai consiglieri Facci, Carella, Tomassini, Gattuso (FI-Pdl) e Salsi (GrMisto).
Di seguito il testo per esteso dell'odg:
"Il Consiglio Comunale di Bologna Premesso che in più occasioni, alcuni consiglieri comunali hanno richiesto a società partecipate del comune di Bologna informazioni ovvero atti in loro possesso, al fine di ottenere notizie utili per l'espletamento del proprio mandato. Considerato che alcune volte, è accaduto che i dati e le informazioni non siano stati forniti, nemmeno in semplice visione, con la giustificazione che trattasi di atti coinvolgenti soggetti privati estranei alla pubblica amministrazione, ovvero "atti riservati" Ritenuto che la lettera della legge (art. 43, comma 2, Decreto legislativo 267/2000), confortata dalla giurisprudenza, sancisce espressamente che "I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonche' dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge. Rilevato pertanto come ogni diniego al diritto di accesso rappresenti una grave violazione dei diritti legislativamente riconosciuti agli eletti negli Enti locali. Tutto ciò premesso e considerato, Invita l'amministrazione comunale, tramite i propri appositi uffici, a diramare a tutte le società partecipate e/o controllate, una nota riepilogativa delle prerogative e attribuzioni dei consiglieri comunali in punto di accesso agli atti, affinchè non vi possano più essere dubbi interpretativi al riguardo, anche al fine di evitare potenziali contenziosi giudiziali; invita altresì l'Amministrazione comunale, alla stregua di quanto previsto nel paragrafo precedente, ad inviare a tutti i consiglieri comunali una nota riepilogativa relativamente al rispetto del segreto d'ufficio e all'utilizzo delle informazioni ricevute in virtù del mandato politico, solo in funzione dell'esercizio di quest'ultimo". |
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