Bologna,
23 settembre 2013 Comunicato Stampa
Grandi
opere inutili in regione
Legambiente:
sosteniamo la protesta lanciata in Veneto da Don Bizzotto col motto
“La nostra fame di bellezza contro l'abbuffata di cemento”
La
staffetta del digiuno, partita il 20 settembre scorso da
Padova, prosegue in tutto il nord, passando anche dalla nostra
regione: per protesta contro le inutili infrastrutture
emiliano-romagnole, dalla TI-BRE alla Cispadana, dal Passante Nord di
Bologna alla E55
Ha
cominciato in Veneto Don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i
Costruttori di Pace, a denunciare con il proprio digiuno, la follia
dei 1000 km di nuove autostrade che rischiano di abbattersi sulla
pianura più fertile d’Europa. Dopo i capannoni vuoti che riempiono
la Pianura padana, è partita infatti la stagione delle autostrade, a
sferrare un nuovo attacco a quel che resta del suolo agricolo da cui
dipende la gran parte della produzione agroalimentare made
in Italy.
Eppure basta gettare uno sguardo a una carta delle autostrade
d’Italia per capire che il bacino padano non ha bisogno di 1000 km
di nuove autostrade. E basta confrontare i dati della mobilità di
persone e merci con quelli del resto d’Europa per rendersi
immediatamente conto che lo sbilanciamento del Nord Italia non è sul
versante della dotazione stradale, ma su quello dell’eccessivo
livello di motorizzazione individuale (superiore del 20% alla media
europea) e dell’inadeguatezza dell’integrazione logistica per le
merci, con le ferrovie italiane che ormai sulla rete interna
trasportano meno del 3% delle merci: un vero record europeo di
inefficienza.