21 settembre 2013

IRS = Derivati - Alla fine è vero: ci sono


Lunedì Affaritaliani pubblica un articolo dove denuncia l'uso di derivati da parte del Comune di Bologna e di alcuni enti pertecipati dal medesimo. E’ risaputo che questi strumenti sono estremamente pericolosi e non è comprensibile come possano enti, pagati con i soldi pubblici, giocare alla roulette russa con gli Euro dei cittadini. Mentre sono in attesa della risposta ad una mia lunga interpellanza ed alla conovocazione di un'udienza conoscitica sul tema, arriva in consiglio una prima "timida" risposta dell'Assessore Giannini.


Il gioco di parole utilizzato dall'Assessore è veramente "comico". Un lungo panegirico di parole per non dire chiaramente che TPER e Interporto i derivati li hanno. Di tutti gli altri enti citati nell'articolo non si sa nulla e il Comune, stando a quanto ha dichiarato, sembra pulito. Anzi "ritiene che non siano uno strumento adatto ad una pubblica amministrazione". Di conseguenza non dovrebbe esserlo nemmeno per gli enti partecipati dal Comune stesso se valesse il medesimo principio ... ma abbiamo visto che non è così.

Ma vediamo cosa sono questi IRS e perchè sono dei derivati. "Il contratto di Interest rate swap (IRS) appartiene alla più ampia categoria dei contratti di swap (scambio) e nel nostro ordinamento giuridico trova collocazione normativa tra le disposizioni relative agli strumenti finanziari derivati come previsto dall’articolo 1, comma 3, del Testo Unico della Finanza (T.U.F.)."

Da quel poco che dice l'assessore si capisce che i derivati di TPER hanno "assunto ora il carattere di “speculativo”" cosa che ritengo gravissima, quelli di Interporto invece sarebbero "solo operazioni di copertura e non speculative". Della serie ho un mutuo a tasso variabile e per coprire la variabilità del tasso, chiedo un altro finanziamento a tasso fisso (il derivato IRS) quindi è plausibile pensare che Interporto pagherà un botto di interessi fissi per essere sicuro di coprire quelli variabili, dato che le banche NON sono diposte a rimetterci.

Purtroppo, come spiegato sulla testata "La Finanza", è risaputo che "gli amministratori di Comuni grandi e piccoli, compresi paesini di poche migliaia di abitanti, hanno sottoscritto contratti derivati ad alto rischio, nella speranza di ottenere facili guadagni con i quali risanare bilanci in crisi o finanziare servizi per i cittadini".

Rimango quindi in attesa della risposta alla mia interpellanza dove ho chiesto spiegazioni su tutti gli enti coinvolti e dei futuri approfondimenti in commissione.

Altri approfondimenti:
Origine effettiva dell'IRS
Come funzionano i derivati sui tassi d’interesse (IRS)
La storia di Heidi

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