Dopo il mio esposto in Procura sugli allegri finanziamenti ai Progetti d'Impresa del Comune di Bologna e le numerose domande alle quali non ho avuto risposta, la faccenda approda in parlamento attraverso un'interpellanza della Senatrice Adele Gambaro.
Leggi l'articolo di Affaritaliani e l'interpellanza
Bologna, fondi pubblici-Vitruvio - Gambaro, intervenga il Ministro
Lunedì, 28 ottobre 2013 - 12:33:00
di
Antonio Amorosi
La Gambaro chiede anche chiarimenti sul comportamento della locale Procura. Il finanziamento inficiato da gravi violazioni aveva portato la consigliera comunale Federica Salsi ad intervenire con una denuncia e chiedere poi il numero di fascicolo del procedimento e il nome del Pm assegnatario dell'indagine. Salsi si è vista rispondere con il segreto dal Procuratore coordinatore della Pubblica Amministrazione di Bologna Valter Giovannini ("gli atti non sono ostensibili"). Ma il numero di fascicolo del procedimento e il nome del Pm sono in questi casi per legge conoscibili da chi ha presentato la denuncia.
L'inchiesta giornalistica. In maggio appare sulla rivista Panorama un'inchiesta sui fondi del Comune di Bologna (firmata Antonio Amorosi). Alcune società, tutte riconducibili al presidente Gabriele Bernardi dell'associazione bolognese Vitruvio, vengono finanziate per attività turistiche e di indagini statistiche. L'inchiesta racconta di come Bernardi, ripreso anche durante la campagna con il candidato sindaco Virginio Merola (Bernardi è tra gli organizzatori dell'iniziativa nella quale si cerca "il sindaco che vogliamo", vedi la foto in calce che li ritrae insieme) sia anche ufficialmente ideatore del progetto Moodwatcher ("la misurazione dei sentimenti" dei cittadini). Dopo la vittoria di Merola Moodwatcher si trasforma in società e viene finanziata per 99mila euro a fondo perduto. Ma altre tre società TvBrain, Qui Bologna, Artbit (capitanate sempre da collaboratori di Vitruvio) hanno vinto altrettanti fondi in passato (dai 120mila ai 150mila euro cadauno) dal Comune di Bologna. L'assessore alle attività produttive Nadia Monti, interrogata sul caso, afferma in consiglio comunale che il Comune ha trovato gravi violazioni e ha ritirato le risorse a queste ultime tre società denunciando i fatti alla Guardia di Finanza e chiedendo indietro 101 mila euro già versati. Ma le tre società, che dovrebbero essere sottoposte ad accertamenti, ricevono contemporaneamente altri 102 mila euro per un altro finanziamento dalla regione Emilia-Romagna.
A questo punto la consigliera comunale Federica Salsi presenta una denuncia alla Procura e chiede spiegazioni al Comune e alla Regione, su come sia possibile che una società accusata di gravi violazioni venga comunque ancora finanziata e non ci sia alcuna chiarezza sul caso. Chiede anche che fine abbia fatto la denuncia presentata dal Comune di Bologna e se sia mai stato dato corso alle indagini. Domanda pure il numero di fascicolo del procedimento e il nome del Pm della sua denuncia. Si vede però opporre il segreto dal Procuratore coordinatore della Pubblica Amministrazione Valter Giovannini ("gli atti non sono ostensibili"). Ma inviata una nuova lettera di chiarimenti alla Procura Generale, in cui la consigliera sostiene che è suo diritto conoscerli e di non capire i motivi del divieto, si vede arrivare la risposta del Procuratore capo Roberto Alfonso che scrive: "In merito al respingimento di richiesta da parte del procuratore aggiunto Giovannini le invio il certificato con il numero d'iscrizione del procedimento e il magistrato al quale è stato assegnato"
La Gambaro presenta un'interpellanza in Senato rivolta al Ministro della Giustizia Cancellieri per fare chiarezza sulla vicenda. Domanda se siano mai stati fatte indagini in seguito alla denuncia il Comune di Bologna, perché siano stati concessi altri fondi e chiarimenti sul comportamento del coordinatore della Pubblica Amministrazione Valter Giovannini che ha opposto il segreto sul caso. E conclude chiedendo chiarezza invitando il Ministro a valutare "se nella condotta del Procuratore aggiunto di Bologna si ravvisino gli estremi per avviare, nell'ambito delle proprie competenze, un'ispezione presso il corrispondente ufficio"
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Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00083 Atto n. 2-00083
Pubblicato il 23 ottobre 2013, nella seduta n. 131
GAMBARO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno. -
Premesso che:
- il 20 maggio 2013 il settimanale
"Panorama" ha pubblicato un articolo, intitolato "Bologna, il Comune è
in credito ma regala fondi ai debitori", a firma del giornalista Antonio
Amorosi, autore di altri articoli sul quotidiano on line "Affaritaliani";
- gli articoli citati hanno documentato con
dovizia di particolari la scelta amministrativa del Comune di Bologna
di erogare dai fondi ministeriali una somma pari a 99.000 euro, al solo
fine di "misurare il sentimento dei cittadini", alla società di analisi
statistica Moodwatcher, la quale, come dal suo sito si evince, è stata
ideata dal presidente dell'associazione culturale "Vitruvio", Gabriele
Bernardi;
- nei racconti di Amorosi spicca inoltre,
tra gli altri finanziamenti pubblici raccolti dal Comune dal 2007 al
2009, uno in cui è definito l'acquisto di una "macchina per la risonanza
magnetica al fine di analizzare e rendere più incisivo il linguaggio
della politica" attribuita poi alla società Tv Brain, intestata ad
associati e collaboratori sempre dello stesso Bernardi, per un importo
di circa 120.000 euro;
- dalle ricostruzioni giornalistiche, con
la Tv Brain, la Arbit e la Qui Bologna, i fondi del Comune sarebbero
stati attribuiti anche ad altre due aziende consorziate ma le suddette
avrebbero commesso, anche a detta del Comune di Bologna gravi
irregolarità nelle fatturazioni e dichiarazioni "non veritiere";
- dalle valutazioni di Amorosi, inoltre, si
evincerebbe che la sede dell'associazione "Vitruvio" fosse la medesima
di Arbit, Tv Brain e Qui Bologna, aventi le stesse utenze telefoniche e
di fax;
considerato che:
- nel giugno 2012 il Comune ha segnalato con una missiva queste presunte irregolarità alla Guardia di finanza;
- nell'aprile 2013 un ulteriore
finanziamento è stato erogato alle 3 consorziate dalla Regione
Emilia-Romagna per un totale di 102.000 euro, e Bernardi è sempre
indicato come responsabile del progetto;
nel giugno 2013, in una seduta pubblica
del Consiglio comunale felsineo, l'assessore per le attività produttive
Nadia Monti, in seguito alle reiterate richieste di chiarimenti di
alcuni consiglieri comunali, ha annunciato che il Comune aveva già
provveduto a revocare i finanziamenti e che le società avrebbero dovuto
restituire una cifra che ammontava a 101.000 euro;
- il consigliere comunale di Bologna,
Federica Salsi, ha presentato in data 19 luglio 2013 una denuncia alla
Procura della Repubblica affinché si faccia luce su questa oscura
vicenda, in quanto i soggetti interessati e coinvolti, malgrado fossero
stati sommersi per mesi da un grosso clamore mediatico a Bologna, non
avevano mai fornito risposte soddisfacenti;
- la stessa ha poi chiesto alla procura
della Repubblica comunicazione del numero di fascicolo aperto in seguito
al suo esposto, ma il 10 di settembre 2013 si è vista rifiutare la
risposta dal procuratore aggiunto, coordinatore dei reati della pubblica
amministrazione e portavoce dell'ente dottor Valter Giovannini, il
quale ha motivato il diniego sostenendo che gli "atti non erano
ostensibili";
- il 16 settembre, considerato come del
tutto anomalo e ingiustificato detto diniego, la Salsi si è rivolta con
identica istanza al procuratore generale della Repubblica presso la
Corte d'appello di Bologna al fine di comprendere se "gli atti non
ostensibili" comprendessero il numero di registrazione del fascicolo e
il nome del pm destinatario;
- il 25 settembre ha ricevuto una lettera
del procuratore capo dottor Roberto Alfonso nella quale invece veniva
comunicato il numero del fascicolo e il nome del pm a cui era stata
assegnata l'inchiesta,
si chiede di sapere:
- se ai Ministri in indirizzo risultino
essere stati avviati procedimenti di indagine presso la procura di
Bologna, derivanti dalla segnalazione del Comune di Bologna all'ex
comandante della Guardia di finanza di Bologna, generale Pezzuto;
- se nella condotta del procuratore
aggiunto di Bologna si ravvisino gli estremi per avviare, nell'ambito
delle proprie competenze, un'ispezione presso il corrispondente ufficio;
- se e quali iniziative siano state assunte
dal Comune di Bologna per il recupero delle somme eventualmente
indebitamente percepite dalle aziende e se e quando sia cominciata la
procedura esecutiva attraverso l'ingiunzione di pagamento alle aziende
così come riferito in Consiglio comunale;
- se risulti per quale motivo il Comune di
Bologna e la Regione Emilia-Romagna abbiano concesso ulteriori
finanziamenti alle suddette società in presenza di pregresse situazioni
di dubbia trasparenza amministrativa;
- se la Regione Emilia-Romagna abbia svolto
opportuni accertamenti sulla veridicità delle garanzie fideiussorie
depositate dalle imprese consorziatesi in associazione temporanea di
imprese con capofila la società Artbit;
- se valutino oggettivamente sostenibili,
oltre tutto in questa fase di grave crisi economica, finanziamenti
pubblici alle imprese per attività che misurano "il sentimento dei
cittadini" o l'acquisto di "una macchina per la risonanza magnetica al
fine di analizzare e rendere più incisivo il linguaggio della politica".
Finanziamenti ai progetti d'impresa: il mio intervento in Consiglio sull'esposto presentato in Procura e alla Corte dei Conti
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