In Consiglio Comunale ho espresso il mio voto favorevole per la cittadinanza onoraria (che non è lo ius soli) da conferire ai figli degli immigrati.
Precedentemente avevo espresso voto favorevole al sostegno della proposta di legge sullo ius soli
Ora la neo Ministro Cécile Kyengedice: ''Priorità è cittadinanza: chi nasce in Italia è italiano''
Di seguito un interessante reportage sull'rgomento
18 ius soli: il diritto di essere italiani
Precedentemente avevo espresso voto favorevole al sostegno della proposta di legge sullo ius soli
Ora la neo Ministro Cécile Kyengedice: ''Priorità è cittadinanza: chi nasce in Italia è italiano''
Di seguito un interessante reportage sull'rgomento
18 ius soli: il diritto di essere italiani
Miglior reportage italiano lungo Premio Ilaria Alpi 2012
Il video-documentario “18 ius soli: Il
diritto di essere italiani” è il vincitore del premio giornalistico
Ilaria Alpi 2012 per la sezione miglior reportage italiano lungo.
L’autore, Fred Kuwornu, ha scelto di
affrontare il tema del diritto di cittadinanza per i cosiddetti
immigrati di seconda generazione, ovvero per chi è nato oppure cresciuto
in Italia da genitori immigrati.
Il video fa luce su una realtà
sconosciuta a molti e che a volte raggiunge anche il paradossale. Si
tratta, infatti, della realtà che vivono centinaia di migliaia di
giovani che sono nati e cresciuti in Italia ma che sono costretti a
vivere con il permesso di soggiorno e che non si vedono garantiti quei
diritti di cui invece possono godere i loro amici e coetanei italiani.
Non avere la cittadinanza in uno stato di diritto come l’Italia,
significa vedersi negate molte possibilità e sentirsi diversi dalle
persone che ti circondano e con cui sei cresciuto. Questi ragazzi si
ritrovano in un labirinto burocratico che li costringe a fare ore di
file (magari dalle 5 del mattino) davanti alle questure per ottenere il
permesso o la carta di soggiorno, con tempistiche infinite e
complicazioni continue.
Al compimento del 18° anno di età
questi ragazzi possono decidere di richiedere la Cittadinanza italiana,
ovvero dell’unico paese che hanno conosciuto nel corso della loro vita e
che, per la maggior parte, rappresenta la propria patria. Ottenere la
Cittadinanza italiana, però, comporta un’altra sfida così grande che
molti decidono di gettare la spugna: l’iter burocratico è lungo e
complesso e non sempre si conclude con esiti positivi, creando così una
situazione di forte discriminazione sociale e problemi di identità
personale.
Le testimonianze riportate nel video
sono quelle di Kevin, Aravinda, Paolo, Aziz, Valentino e tanti altri
ragazzi che, pur avendo una famiglia originaria di un altro paese
(Nigeria, Pakistan, Romania, India…), si sentono completamente italiani e
radicati nelle realtà locali in cui vivono fin da quando erano piccoli
(Roma, Napoli, Bergamo, Ascoli Piceno…). Sono storie di ragazzi che
fanno l’università o che lavorano, le cui passioni sono uguali a quelle
dei loro coetanei cittadini italiani: concerti, cinema, teatro, calcio
ecc.
Fred Kuwornu ha voluto imprimere sulla
pellicola una testimonianza diretta di questi ragazzi per portare alla
luce una riflessione più ampia, e cioè la necessità di modificare una
legge italiana troppo anacronistica per far fronte alle necessità e alle
sfide del nuovo millennio, che vede il diritto di acquisire la
cittadinanza italiana ai figli e nipoti di italiani (anche se non hanno
mai messo piede in Italia) e non a chi invece in Italia ci è nato e ha
trascorso l’intera vita. Di questa opinione sono anche l’Onorevole
Gianfranco Fini, l’Onorevole Andrea Sarubbi e il sociologo Mauro Valeri i
cui interventi sono presenti all’interno del video.
Il film documentario si inserisce in
una campagna di comunicazione sociale più ampia, di cui fanno parte le
maggiori associazioni, enti e fondazioni che si stanno impegnando a
portare anche in Italia l’idea della sostituzione dello Ius Sanguinis
con lo Ius Soli.
TT
Guarda 18 Ius soli: il diritto di essere italiani (dal sito del Premio Ilaria Alpi 2012)
18 Ius Soli: il diritto di essere italiani
di Fred Kuwornu, 50 minuti, 2012
miglior reportage italiano lungo Premio Ilaria Alpi 2012
di Fred Kuwornu, 50 minuti, 2012
miglior reportage italiano lungo Premio Ilaria Alpi 2012
Io sono un immigrato da 22 anni in Italia e sono d'accordo che la cittadinanza bisogna offrirla alla persona di adulto. Mai alla nascita. E un fatto che bisogna essere coscienzioso accetare doveri, obblighi e diritti.Altrimenti diventa una comune cerimonia senza nessun senso. Come l'ateo che lo hanno battezzato da piccolo.Per diventare italiano bisogna imparare tutte le regole di una città.Impartire lezioni nei centri di identificazione, come si convive in città.Per fare quello ci vuole un vero STATO, italianizzando i politici della casta.Ritengo una cosa inutile un Ministero della Immigrazione. La sig.ra Ministro sarebbe più utile lavorando come dottoressa in medici senza frontiere. In 22 anni io non ho avuto mai bisogno di un Ministero per integrarme, sono entrato in sintonia rapidamente con la società italiana la quale sono molto grato.Un immigrato cosa chiede: un lavoro e un posto dove vivere, le stese cose che chiede un italiano. Le corsie preferenziale non vanno bene creano disagio sociale e xenofobia.Troviamo di nuovo la casta incapace e faccendiera.Tutti a casa i politici vecchi e questi nuovi rampicatori.
RispondiEliminaIo sono un immigrato da 22 anni in Italia e sono d'accordo che la cittadinanza bisogna offrirla alla persona di adulto. Mai alla nascita. E un fatto che bisogna essere coscienzioso accetare doveri, obblighi e diritti.Altrimenti diventa una comune cerimonia senza nessun senso. Come l'ateo che lo hanno battezzato da piccolo.Per diventare italiano bisogna imparare tutte le regole di una città.Impartire lezioni nei centri di identificazione, come si convive in città.Per fare quello ci vuole un vero STATO, italianizzando i politici della casta.Ritengo una cosa inutile un Ministero della Immigrazione. La sig.ra Ministro sarebbe più utile lavorando come dottoressa in medici senza frontiere. In 22 anni io non ho avuto mai bisogno di un Ministero per integrarme, sono entrato in sintonia rapidamente con la società italiana la quale sono molto grato.Un immigrato cosa chiede: un lavoro e un posto dove vivere, le stese cose che chiede un italiano. Le corsie preferenziale non vanno bene creano disagio sociale e xenofobia.Troviamo di nuovo la casta incapace e faccendiera.Tutti a casa i politici vecchi e questi nuovi rampicatori.
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