23 maggio 2013

People Mover: la resa dei conti

E’ arrivato il parere dell’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture in merito alla “costruzione da parte del Comune di Bologna della metropolitana leggera per il collegamento tra la Stazione FS e l’aeroporto Guglielmo Marconi del medesimo capoluogo, nota come People Mover “.

Il Comune di Bologna ha deciso di costruire il People Mover, per farlo ha utilizzato in meccanismo del project financing: un’operazione di finanziamento a lungo termine in cui il ristorno del finanziamento è garantito dai flussi di cassa previsti dalla gestione dell'opera prevista nel progetto. Un ente pubblico vuole costruire un’infrastruttura costosa ma non ha i soldi per farlo allora istituisce un bando pubblico per per assegnare il lavoro ad un soggetto che finanzia, esegue e gestisce l'opera pubblica, il cui progetto è stato già approvato, in cambio degli utili che deriveranno dai flussi di cassa generati da un’efficiente gestione dell'opera stessa. L’ente pubblico quindi fornisce un servizio ma non si accolla il rischio d’impresa.

Ma con il People Mover cosa è successo?

Il Comune di Bologna ha aggiudicato la concessione il 28.04.2009 all’impresa singola Consorzio Cooperative Costruzioni di Ravenna (CCC); essa ha costituito, ex art.156 del d.lgs. n.163 del 2006, una società di progetto con un socio pubblico ATC SpA (divenuto TPER SpA), partecipato significativamente dallo stesso comune di Bologna. E il problema è proprio questo, nell’assetto societario rientra il pubblico che alla fine si accolla il rischio d’impresa, stando a come sono stati costruiti i patti parasociali che regolano gli accordi tra soggetti appartenenti ad una stessa società (CCC e ATC) al fine di allearsi e di regolare l'agire comune all'interno della società (MARCONI EXPRESS).
“Una volta eseguite le opere, il patto prevede una rapida riduzione della presenza di CCC (socio privato) nella società di progetto” e un’altrettanto rapido e preoccupante aumento della presenza di ATC, socio pubblico.

Cosa dice l’Autority?
“rileva il contrasto della procedura con gli artt. 2, 3, 142 e 156 del d.lgs. n.163/2006 “
Ergo: NON VA BENE.

Aggiunge:
“rileva che l’originaria sussistenza di un’equilibrata allocazione dei rischi come individuati nella Decisione Eurostat 11.02.2004, è venuta meno alla luce del patto parasociale del 13.01.2010 “
Ergo: NON VA BENE

E invita:
“il comune di Bologna e la Marconi Express a rivisitare i patti parasociali del 13.01.2010 al fine di rimuovere le criticità, le disfunzioni e il richiamato contrasto con il codice dei contratti pubblici, per le motivazioni evidenziate “
Ergo: CCC non può defilarsi in fretta e furia come stabilito.

Alla luce di tutto questo cosa pensa di fare il Sindaco Merola?








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