24 maggio 2013

Il mio intervento in Consiglio sulla statalizzazione delle Aldini Valeriani




La mia domanda all'Assessore alla Scuola Marilena Pillati:
"Grazie Presidente. Siamo in tempo di crisi, so che sembra banale ribadirlo e anche un po', come dire, ridondante, però questa è la realtà. Il Comune, non più di un mese fa, ha lanciato un appello allo Stato, un appello importante che abbiamo condiviso e sottoscritto come tutte forze politiche del Consiglio, condiviso anche dai sindacati, dove appunto denunciavamo che il taglio dei trasferimenti dello Stato ai comuni non ci consente di continuare a garantire i servizi, le scuole comunali che noi abbiamo e quindi siamo, come posso dire, in estrema difficoltà.

E' stato un passo molto importante perché è stata comunque una presa d'atto di una grossa difficoltà che il Comune, pur essendo estremamente impegnato sul fronte della scuola, non riesce a farvi fronte.


Il Comune sembra quasi essere stato anche un precursore in fatto di richiesta di aiuti allo Stato per le sue scuole e lo è stato nel momento in cui ha scelto di statalizzare le Aldini Valeriani nel 2008; ha scelto di statalizzarle perché riteneva appunto che il Comune non avesse alcuna competenza in materia di istruzione superiore; lascia però un po' perplessi il fatto che all'epoca si decise da una parte di statalizzare la scuola, quindi di fatto cercando di sgravare il Comune da una gestione economica sicuramente onerosa, ma dall'altra ha mantenuto in carico tutto il personale e quindi, come dire, non riteniamo l'istruzione superiore di competenza del Comune però la continuiamo a pagare: lo trovo personalmente un controsenso e quindi, secondo all'epoca io non c'ero e non c'era nemmeno questa Giunta, mi piacerebbe capire come mai di questa scelta che apparentemente sembra incongruente. 

Ricordo che il Comune nel 2011 ha speso quasi 8 milioni di euro per il personale delle Aldini Valeriani e Sirani, c'è una lenta e progressiva diminuzione del personale comunale che viene sostituito da quello statale, presumibilmente perché quello comunale nel frattempo va in pensione; inoltre il Comune ha previsto un investimento per una manutenzione straordinaria di 900 e passa milioni (mila) euro, ci sono altri fondi stanziati sempre nella misura di 240 milioni (mila) di euro per l'assegnazione di insegnanti comunali in virtù della legge 104.

Allora io a questo punto avrei bisogno di capire per quale motivo, l'ho già anticipato prima, all'epoca non si optò per la statalizzazione del personale, se questi dipendenti comunali non passeranno mai allo Stato ma semplicemente andranno in pensione verranno sostituiti da nuovo personale statale, se non si ritenga a questo punto, date le necessità del Comune e la spesa decisamente onerosa che il Comune deve sostenere, se non si ritenga opportuno rivedere l'attuale procedura, l'attuale accordo al fine di accelerare un eventuale statalizzazione delle persone, ovvero non aspettare che vadano in pensione ma fare una mobilità attraente in maniera tale che il comune possa recuperare dei fondi che possano andare a beneficio ad esempio delle scuole materne; vorrei sapere che tipo di manutenzione straordinaria è stata fatta, c'era la previsione di una messa a norma dei certificato antincendio ma 900 mila euro mi sembra una cifra significativa quindi cercare di capire a che cosa è servita e se c'è la possibilità in futuro di recuperare questa cifra attraverso lo Stato o altri enti che possano concorrere e per quale motivo appunto questi insegnati comunali in riferimento alla legge 104 vengono assegnati in quanto comunali e se non sia possibile prevederne la statalizzazione o usufruire di personale statale."

[intervengono anche i consiglieri Lorenzo Tomassini e Michele Facci]

La risposta dell'Assessore alla Scuola Marilena Pillati:

"Ringrazio i consiglieri per le domande che mi consentono anche di chiarire alcune delle azioni che questa amministrazione ha intrapreso. In premessa, credo possa essere utile fornire una risposta unitaria, che prima di tutto consenta di inquadrare in termini generali la questione e al contempo possa corrispondere alle specifiche domande poste.

Parto da una cosa che è certamente nota in città: gli Istituti Aldini Valeriani e Sirani, espressione del ruolo per molti anni esclusivo del Comune di Bologna nel campo della formazione tecnica nel nostro territorio, sono stati istituiti e gestiti direttamente dal Comune di Bologna per oltre un secolo, fino al 2008, quando si è deciso il passaggio alla gestione statale.
E’ importante, però, sottolineare che non si è trattato di un totale disinvestimento del Comune nel campo della formazione e della cultura tecnica, tanto che molti sono ancora gli ambiti nei quali il Comune continua ad investire per favorire la diffusione della cultura tecnica, nella consapevolezza dell'importanza che questo tipo di formazione assume per lo sviluppo economico del nostro territorio.
Le motivazioni del processo di statalizzazione dell’Istituto Aldini Valeriani sono quelle spiegate proprio nella delibera del Consiglio Comunale del 2008, che si possono riassumere nella valutazione allora prevalente che la gestione statale potesse rappresentare un'opportunità di sviluppo e di migliore integrazione nell’organizzazione dell’istruzione tecnica e professionale di competenza statale.
Questa premessa è importante per comprendere il contesto nel quale maturò nel 2008 la decisione della statalizzazione. Al contempo, occorre anche sottolineare che quanto stabilito nella convenzione sottoscritta nel 2008, cioè mantenere l’assegnazione del personale comunale con il subentro graduale del personale statale sui posti che si rendono via via vacanti a seguito di cessazioni di personale comunale, rappresentava la sola modalità in quel momento per passare alla gestione statale.
Non c'erano infatti le condizioni giuridiche per far transitare il personale comunale alle dipendenze dello Stato, quanto meno questo non si poteva realizzare con un atto convenzionale, essendo necessario un atto normativo di rango superiore, di non facile adozione. In modo analogo si è proceduto anche in altre realtà, come Firenze, dove la convenzione iniziale prevedeva il subentro graduale dello stato via via che per pensionamento o dimissioni il personale comunale cessava il suo servizio presso l'istituto.

E’ bene comunque evidenziare che, se pure attraverso un processo graduale, dal 2008 ad oggi questa statalizzazione in argomento per il Comune di Bologna ha avuto un impatto sul bilancio certamente da non trascurare: da una spesa di 15 milioni di euro nel 2007 a 8 milioni di euro nel 2011.
Tenuto conto del ruolo che ha avuto e che continua avere l'Istituto per il tessuto economico della nostra città, non sono certo risorse “buttate”, se pure non ci sfugge l’importanza che in questo momento, per la difficile situazione finanziaria, potrebbe avere una sostanziale riduzione di questa voce di spesa per il bilancio comunale.
Per questo motivo, l’Amministrazione comunale ha avviato costanti interlocuzioni con l’Amministrazione statale per accelerare il processo di statalizzazione rispetto a quanto previsto dalla convenzione sottoscritta nel 2008, proprio prendendo in considerazione, come nel caso di Firenze, il passaggio del personale docente comunale alle dipendenze dello Stato. La richiesta formale, anche se era stata preceduta da vari incontri, risale a gennaio 2012, richiesta alla quale hanno fatto seguito ulteriori comunicazioni e numerosi incontri, sia a livello locale che centrale, compreso l’invio di tutti dati inerenti al personale comunale interessato, oggi di circa 90 unità. Dati richiesti dal Ministero e necessari proprio per valutare la fattibilità del passaggio. Servono titoli e abilitazioni particolari e anche nel caso di Firenze, non tutto il personale in servizio ha avuto lapossibilità del passaggio allo stato.
La più recente interlocuzione diretta del Sindaco sul tema risale a poco un più di un mese fa con l’allora Ministro Profumo.

Siamo tuttora impegnati a proseguire questa azione nei confronti dello Stato; occorre però anche chiarire, soprattutto alla luce degli articoli di stampa apparsi negli ultimi giorni, che il completamento della statalizzazione non è una decisione unilaterale dell’Amministrazione comunale. Si tratta, infatti, di un processo che richiede il coinvolgimento e l'assenso oltre che del MIUR di altri due Ministeri, quello dell'Economia e delle Finanze e quello della Funzione Pubblica.
Non sfugge penso a nessuno che l’operazione si potrà concludere con successo solo se lo Stato accetta di assumere alle proprie dipendenze il personale attualmente dipendente del Comune di Bologna e crea una dotazione organica ad hoc perché questo possa accadere.
Noi porteremo avanti questa azione, che prima di tutto è politica, perché riteniamo che senza far venire meno le condizioni di buon funzionamento dell’Istituto Aldini Valeriani, che - lo ricordiamo - ci sta molto a cuore, possa e debba essere lo Stato a farsene carico.
Mi auguro che vi possa essere da parte di tutte le forze politiche rappresentate in questo Consiglio comunale una condivisione e un sostegno a questa richiesta nei confronti dello Stato.

In ultimo vengo alle risposte ad alcune domande puntuali poste dalla consigliera Salsi:
con riferimento alle spese per l'immobile, è necessario ricordare che l'immobile in cui ha sede l'istituto è di proprietà del Comune di Bologna e nel momento del passaggio alla gestione statale si raggiunse un accordo con la Provincia, ch ecome sapete ha la competenza per l'edilizia scolastica per tutti gli isituti superiori statali, che prevedeva che, in un termine congruo stabilito nel 31 dicembre 2013, il Comune avrebbe dovuto realizzare tutti gli interventi necessari per l'adeguamento dell'immobile alla normativa sulla sicurezza. A tale scopo è stato approvato e finanziato, con mutuo contratto dal Comune di Bologna presso la BEI nel dicembre 2012, un progetto definitivo di manutenzione straordinaria dell'Istituto Aldini-Valeriani, dell'importo complessivo di 900.000 euro finalizzato al conseguimento della conformità dell'edificio all'attuale normativa in materia di prevenzione incendi.
A partire dal 1° gennaio 2014 la competenza dovrà passare alla Provincia.
Sulle spese per il personale, nella Relazione Previsionale e Programmatica, nella parte in cui sono evidenziate le spese per l’Accordo di programma per l’integrazione scolastica degli alunni disabili, sono unicamente evidenziate tra le altre spese sostenute a tal fine, quella di 240.000 euro, che riguardano alcuni degli insegnanti dipendenti del Comune di Bologna specializzati sul sostegno che ancora operano presso l’Istituto. Non si tratta, quindi, di spese aggiuntive per l'assunzione di ulteriori insegnanti comunali, ma è solo la quantificazione della spesa relativa agli insegnanti comunali che già operano in quel servizio e che è imputabile direttamente a quella funzione, cioè il sostegno ai ragazzi certificati". 


La mia replica:
"Grazie Presidente. La risposta dell'Assessore Pillati mi trova parzialmente soddisfatta. Soddisfatta perché ha fatto una ricostruzione devo dire estremamente chiara e ha risposto in maniera puntuale a tutte le domande. 
Il neo è che non si è riuscito a capire, almeno io non sono riuscita a capire, come mai nel 2008 c'erano delle condizioni giuridiche tali per cui non si poteva procedere alla statalizzazione del personale e adesso si sta cercando...non è chiaro come mai all'epoca non si poteva e come mai adesso invece, che è positivo che si stia lavorando in questa direzione, ma come mai adesso invece si sta provando a interloquire con lo Stato in maniera tale da procedere ad un eventuale passaggio del personale da un ente all'altro"

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