12 maggio 2013

Ho dibattuto sulla democrazia all'interno del M5S alla presentazione del libro di Francesco Oggiano "Beppe Grillo Parlante"

Giovedi 9 maggio, alla libreria Feltrinelli, sono stata ospite insieme a Giovanni Favia della presentazione del libro di Oggiano; per chi non era presente ecco l'audio completo dell'incontro, un estrazione video dei miei interventi e una trascrizione di quanto ho discusso.


audio:

video:

Francesco Oggiano: "Buonasera. Io ho scritto il libro perché seguo il blog di Grillo dal 2007 e non potevo non buttarmi a capofitto in questa storia, la storia di un comico che incontra un imprenditore riccioluto che lo convince a fare un blog, un blog che apre e che convince i propri lettori a fare gli attivisti, attivisti che diventano la prima forza politica in Italia.

L'aspirazione del libro era semplicemente quella di mettersi dall'alto e provare a raccontare oggettivamente una serie di fatti, metterli in fila e cercare di capire i pregi e i difetti del M5S. La prima domanda che mi fanno tutti è se questo libro è pro o contro il movimento...e io rimando al sottotitolo un po' paraculo che dice 'luci e ombre sotto le 5 stelle', ci sono tante luci e tante ombre.
Oggi il movimento ha vissuto una giornata importantissima come dicevi tu, è successo che Grillo per la prima volta è sceso, si è precipitato a Roma ed è entrato a Montecitorio. Ha sentito questo bisogno perché la visita non era programmata, per mettere dei punti fermi. Due punti fermi innanzitutto: il primo è quello sulla comunicazione, il secondo è sulla diaria; sulla comunicazione ha detto lui stesso ci dobbiamo dare una regolata: per la prima volta con una svolta secondo me importante, visto anche chi abbiamo di fianco, ha detto 'fermatevi a parlare con i giornalisti e andate in tv'; ha rinunciato a una scuola di pensiero di molti anni, dicendo 'andate in tv'; 'non andate nei talk-show, ma andate a raccontare le vostre cose'.
C'è un problema, anzi ce ne sono due, del divieto di andare in tv: il primo sono le talpe, come le chiamano loro, in realtà parlamentari che non se la sentono di non parlare con i giornalisti, com'è giusto che sia perché tutti i parlamentari devono parlare con i giornalisti, e allora cosa facevano: a chi li chiamava dicevano 'ti dico queste cose basta che non mi citi' e quindi le informazioni uscivano spifferate, il che non è un bene né per il movimento né per la democrazia.
[...]"


Beppe Persichella: "Si, perchè comunque credo che dietro quello che tu oggi hai raccontato e che poi è quello che si trova anche come comune denominatore all'interno di questo libro, cioè luci e ombre; le luci probabilmente, dal mio punto di vista, seguendo qui in città il movimento, possono essere le persone e i programmi, parte del programma del M5S; le ombre hanno molto a che fare con la democrazia interna, che poi è quella che ti porta ad avere un rapporto non solo interno al tuo movimento ma anche esterno, come ti rapporti con gli altri. Ed è per questo che credo che comunque, oggi tra gli invitati ci sono anche la Salsi e Favia, perchè oggi sia sui soldi sia sul rapporto con la televisione di fatto ritornano alcuni capi di accusa che hanno poi portato all'espulsione di voi due; sembra, dal mio punto di vista, un problema soprattutto di fondo cioè che alcuni diktat lo sono poi diventati in corso d'opera ma non erano così chiari all'inizio, o perlomeno non lo sono così chiari nello statuto; mi ricordo che una battaglia della Salsi è stata proprio quella di sottolineare il fatto che da nessuna parte ci fosse un divieto, nero su bianco, ad andare nei talk show, e idem c’è stata una battaglia analoga di Favia sulla questione del doppio mandato; il caso di Favia poi era eclatante perché...di fatto lui sta portando a compimento il secondo mandato ma il primo era stato di 6 mesi perché era dell’amministrazione Delbono per cui di fatto per doppio mandato si deve intendere 10 anni oppure il tempo di una e due legislature? Questa era un po’, come dire, la questione, cioè il fatto che manchi una piattaforma e su molte cose invece si stia delegando a Grillo, a Grillo e Casaleggio...chi ci sta, bene, chi non ci sta ha dei grossi problemi. Due battute su questo sia da Favia che da Salsi.”
Federica Salsi [minuto 0:07:30]

“Una battuta molto veloce. E’ un po’, come posso dire, una favola che ci si è raccontati e che Grillo stesso ha contribuito a raccontare il fatto che io sia stata fatta fuori dal movimento perché sono andata in televisione. In realtà proprio perché non c’è nessuna regola che vietava di andare in televisione, nella letterà che mi mandò lo Studio Montefusco non c’era scritto che avevo violato la regola del non andare in televisione, ma c’era un panegirico dove fondamentalmente si diceva che il mio pensiero non era più in linea con il M5S; ed effettivamente cosa è successo...dopo che io sono andata a questa trasmissione televisiva, Ballarò, Grillo mi ha fondamentalmente sbattuta in prima pagina con il post ‘il talk show ti uccide’, quello sul punto G e questo mi ha dato una visibilità a livello nazionale e al di fuori della rete che prima non avevo per cui le critiche che potevo porre, dopo nel momento in cui le ponevo diventavano di rilevanza nazionale; a quel punto diventavo un soggetto fuori controllo, fuori dal controllo della rete dove comunque Grillo all’interno della rete la fa ovviamente da padrone; e sono stata fatta fuori principalmente per questo motivo, per il fatto che le critiche che io ponevo, molto dure perchè quando ci sono state le parlamentarie, il codice di comportamento dei parlamentari che dovevano firmare, ..di voto che sono stati fatti, le clausole vessatorie che dovevano sottoscrivere...io non sono stata zitta, io ho posto tutta una serie di questioni, che avrebbero comunque messo nel futuro prossimo in seria difficoltà i parlamentari, infatti poi i problemi che ci sono con la comunicazione, hanno dovuto chiamare Messora, insomma stanno vivendo adesso sulla loro pelle quelle che erano le critiche che io ponevo all’inizio e che erano state, insomma, avevo portato all’attenzione delle persone. La posizione, quella nei confronti della televisione, era una posizione secondo me assolutamente strumentale legata a quel momento e a determinate persone in particolare...determinate persone in particolare che, comunque, sia io che Giovanni quando andavamo in televisione generalmente facevamo bella figura...non è che facessimo delle figure come altri senatori che poi sono stati cacciati hanno fatto; e c’era quindi sempre questo grosso problema cioè la creazione di figure, comunque visibili all’interno del movimento, che però erano visibili al di fuori di un contesto controllato da Grillo e Casaleggio, e quindi si è ritenuto opportuno da questo punto di vista farci fuori, non tanto perchè avessimo violato chissà quali regolamenti, ma semplicemente perchè non eravamo più controllabili.”

Beppe Persichella: “Quello che è successo oggi, quello che oggi ha detto Grillo come lo vedi?”

Federica Salsi: “Mah, Grillo le regole le cambia a seconda dell’opportunità del momento. Nel momento in cui io e Favia siamo stati cacciati c’erano in atto le consultazioni per il Parlamento, si stavano candidando le persone, e quindi c’era la necessità di tenere lontano dagli onori delle cronache potenziali persone che avrebbero potuto, come posso dire, inquinare una corsa alle parlamentarie, cioè la nostra visibilità avrebbe potuto oscurare quelli che erano i candidati al Parlamento, e quindi in quel momento evidentemente si riteneva necessario fare piazza pulita di eventuali leaderini, come li definiscono taluni attivisti ortodossi, proprio per evitare che figure come la mia o quella di Giovanni potessero influire in maniera negativa su un eventuale esito per il Parlamento.
Tra l’altro secondo me questo era, come posso dire, un falso problema, nel senso che comunque, da regolamento, noi non eravamo comunque candidabili, avevamo entrambi un mandato in corso quindi volendo essere ligi alle norme che vigevano già, era effettivamente un falso problema.”

[...]

Beppe Persichella: “Io vorrei cercare di portare un attimo, di contestualizzare le parole di Giovanni Favia e di Federica Salsi perché comunque sono parole importanti, dure, nette, nel senso che un anno fa le cose erano completamente diverse e probabilmente se non fosse accaduto quello che è accaduto, le espulsioni, mi chiedo, chissà se voi due sareste qui a raccontarci queste cose con questi termini. Ora, voglio dire, capita così in politica, non è la prima volta e comunque un’autocritica l’ha fatta adesso Favia dicendo ‘potevo essere in quel periodo intellettualmente più onesto’, però lasciamo perdere il dopo; quello che vorrei chiedere all’autore, Francesco Oggiano, di questo libro è se ci sono alcuni episodi che fanno un po’ intuire, fanno un po’ capire quello che poi è successo; io ad esempio penso ad un episodio che è accaduto a Bologna, in Emilia, mai ben chiarito tra l’altro, di una chat via Facebook interna, privata, che aveva come protagonisti diversi esponenti emiliani del M5S che criticava, poi quello che dicevano, probabilmente criticavano Casaleggio e Grillo, ma il punto è che a un certo punto questa, vorrei che tu ce la raccontassi, viene buttata online dallo stesso Grillo. Ora questo è un episodio che forse poteva portare la Salsi e Favia a dire basta, usciamo, oppure siamo pronti ad uscire solo per questo episodio che io ritengo gravissimo per una questione di privacy, poi abbiamo visto le storture che sono una cosa diversa ma che si assomigliano, le mail dei parlamentari buttate online alla mercè di tutti. Allora vorrei che tu ci raccontassi un attimo questo episodio perchè magari non tutti lo conoscono, le tue riflessioni su questo episodio qui, e poi chiedere a voi due (Favia e Salsi, ndr) ‘non c’è mai stato quel limite che era stato in realtà già violato, magari da un po’? E che voi dovevate ribellarvi in maniera più forte, come state facendo ora, forse già da prima’.

[...]

Federica Salsi [min 0:46:39]: 

“Io, quando vidi quel post ‘il M5S è morto, viva il M5S’ rimasi esterrefatta. Esterrefatta perché toccai con mano la falsità. Quello è stato il primo post in cui io ho scoperto che venivano raccontate delle menzogne; io mai mi sarei immaginata di trovare sul blog di Grillo delle bugie; un blog che aveva sempre denunciato le nefandezze più schifose, che si era sempre fatto paladino della trasparenza, della libera informazione, dell’onestà intellettuale, pubblicava una notizia falsa, estremamente falsa.
Avevano preso l’evento di Rimini, sottolineando alcuni ordini del giorno abbastanza pittoreschi, l'avevano associato ad una chat che era stata completamente decontestualizzata, tagliata e inserita ad arte in modo che avesse un significato completamente diverso da quello che aveva in origine e poi pubblicata online; io ho letto e ho detto ‘questo è l’alibi per far qualcosa di diverso, per far qualcosa di grosso’, non si può pubblicare una sonora falsità come questa e non aspettarsi che succeda qualcosa.
Infatti poi il giorno dopo, due giorni dopo, tre giorni dopo Tavolazzi è stato espulso; io la dissi questa cosa qua, io la dissi immediatamente, io dissi subito ‘guardate io sono il quinto consigliere, facevo parte di quella chat, e posso testimoniare come il significato non sia assolutamente quello che viene dato nel post’; la cosa fu ripresa anche da qualche giornale locale, si seppe in giro che io comunque avevo fatto questo tipo di critica; e questo tipo di critica io l’avevo fatta perché volevo che le persone si ponessero il dubbio su quella che era la reale, come posso dire, la reale sincerità di quello che veniva pubblicato sul blog...mi aspettavo, non so, non dico un moto di sommossa, ma un po’ di indignazione da parte delle persone.
Quello che successe dopo in realtà fu per me ancora più stupefacente: io mi ricordo una conversazione in ufficio, in ufficio in Comune, dopo che Bugani aveva sentito Casaleggio, e le parole di Bugani furono ‘no Fede, tranquilla, tu hai fatto outing, Casaleggio è contentissimo, sei a posto!’ Io..io..mi cascarono le braccia in quel momento. Ma come, l’ho appena sputtanato dicendo che ha scritto delle falsità, che quello che ha scritto lì sopra non sta insieme ed è un alibi per fare qualche cos’altro, e questo va a dire a Bugani che io sono a posto, che ho fatto outing e sono salita un casino nel loro indice di gradimento? Perché prima loro non si fidavano di me, e Bugani in quell’occasione lo confermò, perché lui sapeva già da un mese, quando la chat era stata inviata appunto a Casaleggio, che stavano architettando, Casaleggio e soci, qualcosa per fare fuori le persone scomode.
E allora io dissi con Bugani: ‘ma scusa, tu sapevi già da un mese che stavano architettando qualcosa per fare fuori chi è ritenuto scomodo e non mi hai detto niente?’ ‘Ah ma sai, non sapevamo se potevamo fidarci di te’. 

Io rimasi basita..però qual è il problema? Che io all’epoca non ero ancora la Salsi del punto G, quindi la cosa rimase chiusa lì e l’unica cosa che avevo cercato di fare per cercare di spiegare che quelle erano falsità è rimasta lettera morta, si è aperta e si è chiusa in quel momento e le persone...la rete non dimentica ma le persone sì...rimasero parole purtroppo nel vuoto.
Però io da un punto di vista personale rimasi molto colpita, incominciai ad essere ancora più critica di quello che già non ero prima perché, questo qui lo ricostruisce molto bene Oggiano in un articolo che ha fatto per Vanity Fair, già nel 2009 quando ci fu la fondazione del M5S, io insieme a tutta un’altra serie di attivisti, facemmo una lettera firmata col nome e cognome, per cui Grillo lo sapeva benissimo chi aveva firmato quella lettera, perché il fatto di ritrovarci in un teatro a sentirci raccontare che lui aveva fondato il movimento, quello era il logo, quello era il programma, siamo rimasti malissimo...ma come, noi è anni che ci impegniamo sul territorio per costruire un movimento in maniera partecipata e ci troviamo tutto pronto...da un certo punto di vista può anche fare comodo ma da un altro, visto che si inneggia tanto alla partecipazione, cacchio facci partecipare, facci esprimere le nostre opinioni, facci comunque...dacci la possibilità di costruire insieme questo movimento; per cui già nel 2009 queste cose venivano, almeno io già le dicevo e già le ponevo comunque all’attenzione delle persone e soprattutto dei diretti interessanti però anche allora non ero ancora la Salsi del punto G...”

[...]

Di seguito trovate alcuni resoconti del dibattito apparsi sulla stampa.
da Repubblica Bologna
dal Resto del Carlino
da BolognaToday

2 commenti :